assertività

Assertività: il coraggio di volersi bene

In tante mi avete chiesto di parlare di assertività.

Anzitutto cosa significa essere assertivi? Significa essere in grado di comunicare e far rispettare le proprie idee, i bisogni, i sentimenti, le emozioni nel rispetto di coloro con cui interagiamo, senza prevaricare ma anche senza rendersi succubi.

Ciò significa che l’ASSERTIVITÀ non è PASSIVITÀ e non è AGGRESSIVITÀ.

Perché parliamo di assertività? Perché tante di noi non riescono a trovare la giusta via di mezzo nella gestione delle proprie relazioni personali e professionali.

Diverse persone che incontro mi raccontano di ambienti di lavoro difficili. Alcune vivono questi ambienti con eccessiva passività. Magari sei una persona disponibile, attenta, sempre pronta a dare una mano. Ti capita, tuttavia, che questo tuo pregio venga mal interpretato e spinga chi ti sta intorno ad approfittare della tua buona fede. E vivi con l’idea che gli altri si approfittino di te o addirittura ti offendano perché sei troppo generosa. Oppure non hai pazienza e quando qualcosa non ti sta bene tendi ad essere troppo aggressiva finendo per passare dalla parte del torto anche quando hai tutte le ragioni del mondo!

Ecco, è giunto il momento di imparare ad essere più assertivi!

Anzitutto, non ti colpevolizzare se sei così come sei. Il nostro modo di relazionarci è il frutto di un’educazione che abbiamo ricevuto. Tendiamo a ripetere un po’ lo schema di quando eravamo bambini: se la mamma ci diceva di mangiare perché altrimenti lei avrebbe sofferto a causa nostra, con molta probabilità nel tempo manterremo quell’approccio. Se gli adulti di riferimento invece tendevano ad essere prevaricanti (se esci con le tue amiche, cambio la serratura!) anche noi tenderemo oggi a fare nel modo che abbiamo imparato come modello.

Imparare a comunicare in modo assertivo presuppone che impariamo ad accettare noi stesse. Quindi capirai subito che assertività e autostima sono strettamente legate. E noi donne tendiamo a non perdonarci mai, tendiamo a trattenere tutto anziché rilasciare, anziché lasciare che le cose vadano via.

Le persone assertive (e potrai facilmente trovarne tra le tue conoscenze e amicizie) sono quelle che hanno maggiore stima in se stesse e proprio in virtù di queste radici ben piantate nel terreno, non sentono l’esigenza né di prevaricare né di accondiscendere di fronte ad alcune situazioni. Come se quelle radici tenessero l’albero saldo di fronte a qualsiasi tempesta!

Il posto di lavoro è l’ambiente più severo nel quale si presentano problemi con chi non è assertivo. Siamo obbligati a frequentare e collaborare con persone che spesso non abbiamo scelto noi e magari loro non ci considerano nemmeno possibili amici. Quindi le doti di negoziazione diventano indispensabili. Se pensate agli ambienti di lavoro nei quali vivete con molta probabilità starete pensando che l’assertività è dote necessaria, ma molto molto rara. Possederne un po’ di più farebbe vivere con più soddisfazione l’ambiente e la propria professione. L’assertività diventa tanto più importante quanto l’ambiente circostante risulta gravato da stress, eccessive responsabilità, clima aziendale complesso.

Quali sono i contesti nei quali sarà importante imparare l’assertività?

  1. Le critiche: sapere accettare le critiche. Quelle costruttive! Sono strumenti di crescita personale, ma in pochi riescono ad accettarle. In tanti le vedono come un affronto alla propria professionalità e alla propria identità. Le passive la subiranno senza fare ulteriori domande, salvo poi flagellarsi in gran segreto dandosi dell’incapace o della debole e minando ancora di più la propria fragile autostima! Le aggressive non accetteranno la critica, perderanno una possibilità di confronto importante e, per giunta, si renderanno antipatiche rispondendo con eccesso di zelo! Ricordati che una critica, se ben fatta, non è un attacco al tuo io! Non prenderla sul personale, ma contestualizzala e considerala per ciò che è: un’osservazione ad un nostro COMPORTAMENTO, non alla nostra identità.
  2. L’ascolto: se vuoi essere assertiva impara ad ascoltare. Devi sviluppare una capacità di ascolto fuori dal comune e mantenere un atteggiamento positivo ed oggettivo.
  3. Il conflitto: essere assertivi serve soprattutto nei momenti di conflitto. L’assertività non ti servirà nei momenti di pace dei sensi ma, al contrario, quando ci sarà da gestire una criticità forte e reagirai secondo i tuoi schemi (subendo se sei passiva, aggredendo se sei aggressiva). L’assertiva, come si dice dalle mie parti, non la porta via il vento: resterà solida, nervi saldi e padrona di se stessa e della situazione. Perché? Perché sa che un conflitto, se ben gestito, è un’occasione e non necessariamente un problema!
  4. La tua comunicazione: impara a comunicare con più efficacia. Magari non riesci a far valere la tua posizione perché non hai ancora imparato a comunicare bene. Esistono corsi e letture veramente belle che ti apriranno nuove strade! Già iniziare a controllare, ad esempio, il tono di voce, lo scandire delle parole, lo sguardo, l’attenzione che prestiamo al nostro interlocutore ti farà comunicare più efficacemente. E poi leggi, leggi, leggi.

Quindi in definitiva, cosa possiamo fare?

  1. Frequentare qualche corso che ci insegni a comunicare efficacemente e ad avere maggiore autostima (su questo ci sto lavorando e a breve potrei aiutarti proprio io!) o comunque iniziamo a studiare come comunicare meglio.
  2. Modelliamo chi è assertivo: ce lo insegna la Programmazione neurolinguistica. Quindi cerca intorno a te un modello e osserva come fa, chiedi come fa, impara per osmosi la giusta strategia.
  3. Ricorda sempre di rivolgerti agli altri come vorresti che gli altri si rivolgessero a te.

 

E ricordati sempre che “NESSUNO PUO’ FARTI SENTIRE INFERIORE SENZA IL TUO CONSENSO.”

Tu in quale categoria ti annoveri? Sei una passiva o un’aggressiva? Oppure sei una maga dell’assertività e vuoi condividere con noi il tuo metodo? Parliamone!

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

2 Comments
  • chiara
    Posted at 16:21h, 17 Ottobre Rispondi

    ovviamente passiva.

    • Danila Saba
      Posted at 16:27h, 17 Ottobre Rispondi

      Lo scrivi come una condanna. 🙂 Ed invece si può fare tanto per evolvere…

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