24 Set Ti sei mai Googlato? Come salvare la tua faccia virtuale!
Sarà capitato anche a te di cercare su Google il nome della persona che avevi appena conosciuto o quello del ristorante dove vorresti portare tuo marito a festeggiare il vostro anniversario. Volevi sapere di più ed hai così scoperto una serie di informazioni per te importanti in tempo zero. Questo ti ha consentito di fare una scelta sicuramente più oculata.
Ma cosa può succedere quando sono GLI ALTRI a googlare il tuo nome per avere maggiori informazioni su di te, capire chi sei, che interessi hai, quanto coerenza c’è fra ciò che dici su un curriculum e ciò che vivi quotidianamente?
Ricordati che su Google non troverai solo ciò che tu pensi di te stesso ma soprattutto CIO’ CHE GLI ALTRI DICONO DI TE. Perché internet di fatto ha consegnato in mano ad altri il tuo brand! Chiunque può parlare di te o commentare qualche tuo intervento in qualche blog quasi deserto oppure sconfessare qualche tua dichiarazione. Accettalo. Questo è un dato di partenza di cui dobbiamo tenere conto.
Immagina quale potenza sia per i selezionatori del personale poter accedere ad informazioni su di te prima ancora di incontrarti a colloquio! E ti dirò di più: essi, con estrema facilità, raccoglieranno dati, foto, racconti di te che esulano da tutto ciò che hai già scritto sul curriculum! Quel tipo di informazioni che se ti chiedessero direttamente non otterrebbero mai! Ricorda che nel momento in cui ricevono il tuo curriculum digiteranno subito il tuo nome su Google! E’ prassi ormai.
Certo, verificheranno anche il tuo profilo LinkedIn ma sai… quello lo hai costruito tu! Invece la necessità è proprio di capire chi sei FUORI dal contesto lavorativo. Che foto pubblichi su Facebook? Che commenti fai su Twitter? Cosa comunichi su Instagram e Pinterest? O più semplicemente… c’è ancora quel video che ti ritrae mezza ubriaca ad una festa universitaria??? Oppure compare quel commento poco politically correct che hai postato sul quel blog e di cui ti sei poi pentita (ma lo sai solo tu!)?
La traccia che lasci on line è il tuo biglietto da visita, la tua identità, la tua storia. Comunichi senza dire una parola. Anzi… senza POTER DIRE una parola… in tua discolpa dopo il fattaccio! Può capitare si tratti di una foto compromettente o di un tweet lamentoso. Sul web spesso mancano gli strumenti e i riferimenti per capire che cosa ci sia dietro ad uno sfogo e i contenuti possono essere travisati o interpretati male.
Quindi, ti consiglio appena finisci di leggere questo articolo di googlarti immediatamente, soprattutto se sei alla ricerca di un nuovo lavoro e stai mandando cv come se facessi volantinaggio!
Ti piace ciò che trovi? Che tipo di risultati compaiono sulla prima pagina? Quando mi cerco su Google non tutto ciò che vedo è prefetto. Ma credo che questo fastidio sia normale e mi renda anche più umana. L’importante è che ciò che viene fuori non sia solo una serie di link che portano per direttissima ai tuoi piccoli e grandi scheletri nascosti!
E’ stato studiato che le persone tendono ad osservare con particolare attenzione ciò che compare nella prima pagina di risultati (come fai anche tu quando cerchi una informazione, difficilmente superi la terza pagina): accertati quindi che ci siano risultati decenti!
E cosa fare se invece il primo risultato che appare è un video che ti vede impegnata in una lotta con la spada laser (a qualcuno è successo davvero!!)? La prima tentazione sarebbe quella di chiudersi in casa, non inviare più un cv a chicchessia e sparire per sempre dal mondo del web. Ma di fatto non cambierai la sostanza. Resterai senza lavoro e con una reputazione ormai rovinata.
La chiave per ripristinare la propria fama virtuale, così dicono gli addetti ai lavori, è passare molto tempo online, inondando i motori di ricerca con informazioni che ti dipingono come una persona professionale e affidabile. Il trucco, insomma, è far leva sulla pigrizia degli utenti che con molta probabilità non andranno al di là della seconda o terza pagina di risultati. Caricando nuovi contenuti interessanti che siano più rilevanti di quelli che ti diffamano, spingerai le pagine indesiderate sempre più in giù nel sistema di indicizzazione. E se non riesci a cancellare il post o la foto capace di rovinare un’intera carriera, potrai quanto meno cercare di farla scivolare nel dimenticatoio, relegandola al fondo dei risultati pescati. Se poi sei veramente messa male e ne hai combinate di tutti i colori e l’impietoso Google lo mostra con evidente nonchalance, sappi che esistono anche compagnie specializzate in servizi di pulizia profonda della tua fedina virtuale.
Pensa che ci sono società che riscrivono la tua storia aggiungendo una serie di attività che sono potenzialmente interessanti per un datore di lavoro. Dopo di che questo bel racconto viene pubblicato su tutti i social e linkato ad una serie di link conosciuti dalla società stessa di modo da far salire di popolarità quel risultato nel sistema di indicizzazione. Strano eh?
Forse non hai bisogno di un simile servizio, ma il fatto che esistano questo genere di aziende significa che esiste il bisogno di ripulire la fedina virtuale!
Quindi che fare? Hai deciso. Ti cancelli da tutti i social. No Facebook, no LinkedIn, no Twitter, nada de nada! E così hai risolto i tuoi problemi. Beh… mi spiace deluderti ma sappi che oggi se non sei su Google non sei nessuno. Perché, a torto o a ragione, se non hai un’identità on line è come se non la avessi nemmeno off line. Potrebbe sembrare un po’ triste e restrittivo ma è un dato di fatto. Se ci sei è meglio. Se ci sei e si parla bene di te è il top!
E allora? Concentrati sul postare solo cose utili e funzionali al tuo scopo e …comincia controllando le impostazioni della privacy di Facebook! Tantissime persone consentono a chiunque di accedere alle proprie foto e commenti anche se non sono tra i loro amici… distruggendo in pochi clic la propria reputazione on line!
Qualche piccolo accorgimento e la tua faccia virtuale sarà salva! Ed ora.. buona googlata!
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Simona
Posted at 10:03h, 24 SettembreMolto interessante e veritiero!
Non sapevo che esistessero servizi simili, in effetti c’è da farci un pensierino ogni volta in cui ci si è pentiti di una recensione, parere, commento o sfogo. Chi non ci è mai cascato? 🙂
Grazie dei consigli!
Danila Saba
Posted at 13:19h, 24 SettembreGrazie Simona! In effetti sono servizi utili. Per fortuna la maggior parte di noi non ha combinato danni così gravi da dover investire un rene per un servizio simile.. però effettivamente lo scivolone capita o può capitare, concordo con te! E la consapevolezza in questi casi aiuta a non combinare guai futuri costruendo pezzo per pezzo una immagine online coerente con la propria identità.