12 Feb Sei a tuo agio nei tuoi panni?
Amo sentire raccontare storie. Mi piace ascoltarle, viverle, imparare da altre donne come me, crescere dall’incontro con persone diverse da me, condividere risorse, fare network.
Per questa ragione ho deciso di dedicare spazio nel mio blog ad altre donne, altri blog, altre storie che possano essere d’ispirazione per tutte noi, che possano ridare speranza, conforto, coraggio se in questo momento ci sentiamo un po’ sole o demotivate. Che possano aggiungere informazioni, risorse, punti di vista nuovi da cui guardare il mondo.
Oggi ti racconto di un bellissimo blog che troverai sicuramente interessantissimo anche tu!
Alzi la mano chi di noi, splendide fanciulle, almeno una volta nella vita, guardandosi allo specchio non ha desiderato avere un’altra forma??? Quante volte ci sentiamo inadeguate, abbiamo l’armadio pieno di vestiti eppure ci manca sempre l’abito giusto? Ci assale il malumore quando dobbiamo andare ad una cerimonia, ad un colloquio di lavoro o ad un’altra ricorrenza importante e entriamo in paranoia all’urlo di “non ho nulla da mettermi!”? Io, devo ammettere, abbastanza spesso! Poi ho scoperto Anna Venere che ci insegna come sfruttare al meglio la forma del nostro corpo, proprio quella che hai ADESSO, valorizzandola con gli abiti giusti! Wow! Non lo trovi meraviglioso? Vuoi sapere qual è il suo motto? Il tuo corpo non è sbagliato, il vestito sì! Trova quello giusto.
Il suo blog si chiama modaperprincipianti.com e la trovi su Facebook. Anna è un ingegnere civile e si definisce grafomane, dislessica, un po’ polemica, ma molto empatica con un grande desiderio di comunicare al mondo la sua identità, ciò che ha da dire.
Un blog che parla di come vestirsi ma dice molto di più perché parla anche di autostima, di rapporto con se stesse, di volersi bene, di accogliersi.
Meraviglioso, liberante e motivante! Anna Venere individua diverse forme (a pera, a mela, a rettangolo, a triangolo invertito, a clessidra, ma anche forme miste) e poi ti riempie di consigli meravigliosi! Offre servizi di consulenza personalizzata, organizza corsi ed ha scritto un libro dal titolo “Cosa mi metto”.
L’ho conosciuta nelle mie scorribande sui social network, nel mio fare network in rete ed ho subito pensato che si occupasse di un tema veramente scottante per noi donne. E visto che io mi occupo di lavoro ho pensato di chiederle qualche consiglio e suggerimento pratico su come vestirsi per un Colloquio di lavoro.
Potrete trovare fantastici consigli a questo link.
Poi io sono andata oltre… volevo sapere di più di lei, del suo cuore, del suo modo di vedere il mondo. Perché tratta di un argomento, il rapporto con il proprio corpo, che per noi Femminucce è spesso teso, talvolta appagante, talvolta contraddittorio. Ecco cosa mi ha raccontato.
Come e quando è nata la tua passione per la moda?
In realtà non sono mai stata appassionata di moda, ma di vestiti. Non mi interessa molto infatti essere al corrente delle ultime tendenze o guardare le sfilate, piuttosto sono interessata a risolvere il problema dell’abbigliamento. Mi sono sempre chiesta, infatti, come mai un abito dritto mi facesse difetto, o perché avessi difficoltà a trovare i pantaloni a zampa, o ancora come mai non vendessero cardigan marroni, sono state queste domande che mi hanno fatto aprire il blog.
Esiste un filo conduttore fra la tua professione d’Ingegnere e il tuo blog? Sembrano due mondi apparentemente paralleli.
In effetti sono due mondi paralleli ma la mia formazione matematica e razionale è quella che mi permette di analizzare un problema da più lati e descriverne in modo chiaro tutti gli aspetti. Sia che si tratti di come abbinare una gonna blu che come verificare un edificio.
La tua descrizione sul tuo sito sembra un ammasso apparente di difetti: grafomane, dislessica, non hai frequentato corsi di moda. Quindi mi dici che anche da ciò che è apparentemente limite possiamo tirare fuori dei pregi?
Io non ho mai pensato potessero essere visti come difetti. La mia grafomania è quella che mi permette di continuare a tenere il blog nonostante lavori a tempo pieno, e mi ha aiutato a curare la dislessia. La dislessia d’altro canto è quella che mi ha regalato un’ottima memoria, mentre il non aver frequentato corsi di moda fa sì che io riesca a mettermi nei panni di chi compra e non di chi vende, e non sono inoltre influenzata da regole imposte ma cerco di farmi sempre la mia opinione.
Autostima e Agio nei propri panni. Quanto contano nella ricerca del proprio Centro?
Credo che sia indispensabile per essere sicuri di sè avere una buona autostima, ma essa va curata e coltivata, se ce ne restiamo davanti allo specchio a ripeterci che siamo brutte con poco seno (o troppo), la pancia e i fianchi larghi non potremmo mai piacerci. Il nostro corpo ha bisogno di amore ed attenzione, a prescindere dal suo peso.
Sii sincera, quando hai iniziato pensavi di arrivare ad essere intervistata dai giornali e scrivere addirittura un libro parlando di ciò che ami di più?
Assolutamente no, ancora ora ogni tanto sono un po’ incredula. Avevo sempre avuto blog anonimi e personali, per me era solo un modo per scrivere quello che pensavo e che tendenzialmente non era ciò che leggevo sulle riviste, anche se l’avessero letto 10 persone mi sarebbe bastato. Probabilmente è quello il motivo per cui ancora sono molto motivata, scrivo perché ho bisogno di farlo non per qualche tornaconto.
Quali sono le trappole mentali per noi donne che vorremmo trovare il lavoro dei sogni? Da cosa ci facciamo fregare?
Ti avevo avvisato che sono grafomane, quante righe mi lasci per questa domanda? Noi donne sul lavoro ci massacriamo letteralmente, ci hanno educato a non vantarci e quindi sminuiamo sempre i nostri risultati e successi. Penso che una donna che non ha lavorato bene sulla sua autostima abbia poche chance di buttarsi. La prima cosa importante è smettere di chiedere scusa, scusa perché abbiamo anche una famiglia, scusa perché non ci sentiamo a posto con il nostro fisico, o perché non abbiamo fatto qualcosa che non ci è stato chiesto di fare. Non dobbiamo lavorare come un uomo, ma dobbiamo essere sicure del nostro valore come fanno loro, se non crediamo noi in noi stesse come potranno farlo gli altri?
Ed invece quali doti, quali risorse abbiamo noi donne per realizzare i nostri sogni?
Il modo di lavorare femminile è del tutto diverso da quello degli uomini e loro spesso non ne vedono i pregi. Noi siamo più ricettive ed attente a quello che ci circonda con il risultato che ci ricordiamo di qualcosa detto a una riunione mesi prima che magari nemmeno riguardava il nostro progetto e può essere applicata adesso. In più siamo molto organizzate, abituate al multitasking sappiamo come appuntare le cose senza perdere le informazioni importanti. Io credo anche che siamo più veloci a lavorare, forse perché più motivate a non restare al lavoro a lungo. Poi c’è l’empatia, che solitamente le donne hanno più sviluppata, che può essere utile anche nei lavori più sterili perché aiuta a capire chi si ha davanti abbastanza rapidamente.
Quanto è importante l’abito ad un colloquio di lavoro? Ci dai qualche consiglio?
Purtroppo le prime impressioni sono quelle che contano, specie a un colloquio quando si osserva una donna si guarda prima come è vestita piuttosto che il suo curriculum, in un uomo succede meno. Io consiglio sempre di puntare su un abbigliamento sobrio, evitare trasparenze o pantaloni molto aderenti e ovviamente anche i jeans. Non è necessario snaturarsi, io ho fatto anche colloqui in gonna pur essendo il mio un campo maschile, però basta abbassare i toni ed allungare l’orlo della gonna. Consiglio anche di evitare i tacchi, a meno che il posto non lo richieda, molte donne credono che una donna che indossa i tacchi sia automaticamente superficiale, vanesia e insicura, anche se voi sapete che non è così, meglio combattere questa battaglia in altra sede.
Quante lezioni di vita nelle parole di Anna! Iniziamo a guardare noi stesse con occhi diversi. Smettiamo di chiedere scusa a prescindere, trasformiamo i nostri apparenti punti di debolezza in punti fondamentali della nostra unicità, prendiamoci cura del nostro corpo (indipendentemente dal peso) perché è il tempio della nostra anima ed impariamo a lavorare sulla nostra autostima. Solo così saremo all’altezza di un colloquio di lavoro e, soprattutto, all’altezza della Vita!
Grazie Anna, di tutto! Io vi consiglio di seguirla.. questa donna ha tanto da darci!
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