05 Feb Vuoi essere parte attiva della tua ricerca di lavoro?
Quando chiedo alle persone quali canali utilizzino per trovare una nuova occupazione, la risposta più comune è RISPONDO AGLI ANNUNCI.
Questo è indubbiamente il canale che si percepisce come più familiare e più congeniale, soprattutto perché è facilmente identificabile. Mi collego su internet e vado sui vari siti alla ricerca della mia professione.
La criticità nasce quando le persone identificano la buona riuscita della loro ricerca solo considerando questo canale. Il più delle volte non si ottiene risposta ai curriculum inviati e si vive questo fatto con profonda frustrazione. Nella stragrande maggioranza si ha la percezione che “il mio profilo non interessi”. O, peggio ancora, che nessuno si preoccupi di leggere i cv ricevuti o che gli annunci siano fasulli.
Morale: faccio tanto (rispondo a tanti annunci) ma ottengo poco.
In realtà nella ricerca attiva di un lavoro gli annunci sono solo una piccola parte delle possibilità presenti sul mercato e, tra le altre cose, nemmeno la fetta più grande!
Il canale “annunci” è il classico canale PASSIVO nel quale io, che cerco lavoro, mi pongo in una posizione di competizione con altri mille candidati che rispondono allo stesso annuncio e con molta probabilità esiste uno più giovane, più competente, che costa meno, che sa l’inglese più di me.
Capirete che utilizzare questo come unico canale è molto rischioso. E nel tempo aumenta solamente la nostra frustrazione. Attenzione! Con questo non sto demonizzando gli annunci o mettendo al bando le agenzie interinali e di selezione che di annunci vivono. In passato io stessa ho trovato, alcune volte, lavoro tramite annunci. Ciò che vorrei sottolineare è che è utile affiancare a questo canale anche altri canali di ricerca in modo da sviluppare una strategia di marketing adeguata al ruolo e all’expertise.
L’utilizzo del canale passivo mi pone in un atteggiamento di risposta in cui non posso fare altro che aspettare. Il mio ruolo è semplicemente di attesa. E l’attesa spesso logora.
Quindi per dare una svolta alla tua ricerca di lavoro parti da questi tre punti:
- Valuta il tuo settore: il canale annunci è quello più adatto al tuo ruolo? Per fare un esempio banale, se tu sei un attore difficilmente troverai annunci per la tua posizione su monster a parte qualche annuncio per comparsa. Oppure se sei una maestra d’asilo sappi che raramente ci saranno annunci per te perché quel settore viaggia su altri canali. Quindi la prima cosa da fare è VALUTARE COME FUNZIONA IL TUO SETTORE, QUALI CANALI UTILIZZA PER COPRIRE LE POSIZIONI SCOPERTE.
- Valuta te stesso. La ricerca del lavoro richiede un’attenta STRATEGIA DI MARKETING. Devo conoscere anzitutto il prodotto (che in questo caso sono io!) e poi devo attuare tutta una serie di azioni di autopromozione perché il prodotto venga conosciuto da chi può e vuole acquistarlo.
- Diventa protagonista della tua ricerca. Se vogliamo essere più performanti e raggiungere con più agilità il nostro obiettivo, è bene partire dai canali ATTIVI. Questo significa che assumerò un ruolo PROPOSITIVO, POSITIVO, DI PRIMA LINEA, DI RESPONSABILITA’. Il primo fattore che cambierà sarà la percezione di me stesso: da un atteggiamento di attesa passerò all’azione e avrò l’immediata consapevolezza di essere in prima linea per raggiungere i miei obiettivi. Questo produrrà autostima e, a cascata, più idee, più risorse, più successo.
Fatte queste precisazioni, cosa posso fare per rendermi attivo? I canali che posso sfruttare sono:
- RETE DI CONOSCENZE
- CANDIDATURE SPONTANEE
Come vedi, nulla di nuovo sotto il sole. Nessun segreto di Pulcinella. Bisogna solo acquisire CONSAPEVOLEZZA di questi strumenti ed utilizzarli a proprio vantaggio.
La rete di conoscenze è a tutt’oggi quella che ci darà maggiori risultati. E non sto parlando della classica raccomandazione all’italiana che ha ben stufato tutti quanti. Sto parlando di quell’attività di network continua che spesso è bene inizi addirittura prima del momento in cui avrò necessità di trovare un nuovo lavoro. È una piantina da coltivare nel tempo, annaffiare con cura, potare all’occorrenza per vederla crescere.
Concentrati anzitutto sulle tue conoscenze dirette che puoi facilmente contattare. Sono persone che operano in contesti che ti interessano e da cui puoi trarre utili informazioni (bada bene: ho detto informazioni, non direttamente un lavoro!). Questo significherà che non dovrai ammorbare tutta la sfera delle tue conoscenze con disperati SOS. Al contrario si tratterà di confrontarci, chiedere indicazioni, allargare la cerchia con stile, eleganza e personalità. Bussate e vi sarà aperto. L’importante è che non sfondiate le porte e non vogliate a tutti i costi rifilare una sola. Non cercate “piaceri” ma solo informazioni.
Convegni, eventi di settore, social network, fiere, circoli sportivi, circoli culturali sono tutti modi per espandere il proprio network ed aprirsi nuove opportunità.
Le candidature spontanee sono un altro canale che ci rende parte attiva del processo. Ovviamente non sto parlando delle candidature a pioggia. Non si tratta di spammare tutte le caselle mail che avete in rubrica con il vostro cv. La candidatura spontanea acquista un suo perché solo se prima si identifica un mercato di interesse e un settore specifico. Dopo di che si individuano all’interno di quel cerchio le aziende cosiddette BERSAGLIO che saranno oggetto della nostra presentazione.
Una buona strategia prevedrebbe d’individuare un nominativo preciso cui inviare la candidatura. Può sembrare banale ma è meglio inviare la mail al sig. Rossi piuttosto che ad un generico info@. Il rischio che chi ha il potere di assumere non riceva il nostro cv è molto alto! Oggi internet ci sostiene in questa missione anche con LinkedIn che ci consente di conoscere chi lavora all’interno delle aziende. Per ottenere il nome della persona giusta sarà molto utile anche la nostra rete di conoscenze.
Alcuni obietteranno che i cv spontanei vengono solitamente cestinati. La mia risposta è che dipende dalle aziende. Quelle più furbe comprendono che l’archivio di candidature spontanee è gratuito. Quindi in un ottica di ottimizzazione di risorse l’azienda tiene i curriculum ricevuti e li utilizza all’occorrenza. La nostra missione sarà quella di presentarci con una adeguata lettera di marketing che metta in evidenza il perché abbiamo scelto di presentarci proprio a loro e metta in luce quali competenze possediamo che siano utili per quell’azienda. Il punto è EMERGERE. Non sappiamo se in quella azienda stiano cercando, ma possiamo ingolosirli con la nostra professionalità magari generando un bisogno.
Il processo dovrebbe essere: lettera-telefonata-incontro. Difficile? Forse un po’ sì, soprattutto per chi è abituato a stare in una posizione di attesa. Tuttavia è una strategia che funziona, se ben ponderata.
Su questi argomenti troverete on line decine e decine di articoli di persone veramente competenti in materia. Approfondite e create una vostra strategia. Ciò che vorrei sottolineare io, più di tutto, è che nella mia esperienza con i miei clienti, ciò che fa veramente la differenza è la risposta a questa domanda : VUOI ESSERE PARTE DEL PROBLEMA O PARTE DELLA SOLUZIONE?
Dalla risposta a questa domanda e dalla tua capacità di focalizzare lo sguardo su te stesso e su ciò che vuoi fare veramente nella vita dipende l’esito della tua ricerca.
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