26 Gen Vuoi trovare il lavoro che ami? Diventa più consapevole
Gennaio volge al termine. Hai ripreso il lavoro, hai applicato qualche tecnica del “buon rientro”, hai cercato di non farti prendere dall’ansia un secondo dopo essere entrata in ufficio. Eppure… non è bastato. La consapevolezza che quello non sia il tuo posto cresce.
Forse le tue aspettative nel tempo sono state deluse oppure non riesci ad esprimere a pieno ciò che sei. O ancora la routine ti sta sfiancando. Insomma, è giunto il momento di guardare oltre. Senti il desiderio di essere realizzata e più felice.
Ma da dove partire? Basta rimettere a posto alla buona il tuo cv e lanciarlo a cascata dove capita? Io non credo e te lo dico per esperienza. Lasciare al caso simili decisioni è molto rischioso.
Il lavoro che ti propongo io è più faticoso ma anche più soddisfacente. Prendi un quaderno e rispondi a queste domande:
- Da 0 a 10 quanto sei soddisfatta della tua attuale situazione professionale?
- Cosa cerchi davvero nel tuo lavoro e nella tua professione?
- Quanto la tua serenità al lavoro influisce su altri aspetti della tua vita? Ad esempio, tempo libero, amore, umore, interessi ecc.
Porsi domande è il primo passo per iniziare a fare chiarezza in te. E’ il primo punto di partenza: comprendere quanto la mia insoddisfazione al lavoro sia ampia e come tale insoddisfazione possa influire su altri aspetti della mai vita. Significa ammettere di avere un problema e desiderare di risolverlo, finalmente! Qualche saggio dice che “non esiste risposta ad un problema che non si pone”. Quindi, respira profondamente e ripeti con me: è il momento di trovare la mia vera strada professionale!
E come si fa? Quali sono gli elementi utili su cui lavorare? Il punto di partenza è CRESCERE IN CONSAPEVOLEZZA. Non è inviare cv né migliorare il tuo profilo Linkedin. Il primo passo è proprio altrove!
Può sembrare banale eppure spesso non ci conosciamo abbastanza oppure ci concentriamo sugli aspetti “sbagliati” di noi (ad esempio i tuoi diffetti sono sicura che li conosci benissimo!). Prese come siamo dal vortice della vita che corre veloce, ci fermiamo raramente a riflettere su chi siamo.
In psicologia spesso si usa la metafora dell’icerberg per indicare la presenza di una parte sommersa di noi che va oltre le semplici skill e conoscenze (in altre parole va oltre quella roba che infiliamo nel cv in ordine cronologico). E’ quella parte che riguarda i tuoi valori, il ruolo sociale che ricopri, l’immagine che hai di te, la tua motivazione, i tratti innati, come vivi le emozioni, che cosa ti racconti.
Tanta roba, vero? Eh si! Un viaggio meraviglioso che vale la pena compiere se la soddisfazione che cerchiamo tarda ad arrivare.
Se non ti conosci è come se il tempo ti scivolasse via. Non migliori perché non sai cosa migliorare, non conosci i metodi, non ci hai mai dedicato le giuste energie! Come quando rimandiamo all’infinito quel lavoro in ufficio solo perché non abbiamo gli elementi per lavorarci sù. E anziché andare alla ricerca degli elementi mancanti, lo lasciamo lì in attesa di un miracolo, di un aiuto esterno o di chissà cos’altro. Nel caso della tua persona però questa procrastinazione può essere rischiosa.
Cosa vuol dire crescere in consapevolezza? La consapevolezza è valutare realisticamente le proprie conoscenze e abilità, esplorare i propri sentimenti e valori rispetto al lavoro e alla vita, capire quali tratti della nostra personalità sono utili per trovare maggiore soddisfazione e da cosa sono influenzata quando cerco di motivarmi.
Significa diventare registi del film della nostra vita. Scrivere la sceneggiatura, selezionare gli attori, scegliere le battute che diranno, definire la trama e il finale. E poi prendere un buon pacchetto di popcorn e godersi il film che abbiamo prodotto: guardarsi con amore, per costruire, per scoprire finalmente la vera essenza. Significa individuare i propri punti di forza e farli crescere.
Smetti di concentrarsi su ciò che non funziona perché stai perdendo tempo prezioso. Passiamo troppo tempo a cercare di smussare solo angoli. Nei colloqui di selezione spesso si chiedono i punti deboli chiamandoli “aree di miglioramento” e ciò ci predispone a spaccarci le ossa per cercare di modificare quello che non funziona.
Ebbene, essere consapevoli significa sì prendere atto dei punti deboli ma non concentrare tutte le energie solo lì. Investi sulla tua forza, sul fare sempre meglio ciò che ti riesce bene perché è lì che metti a frutto veramente i tuoi talenti! E se non li conosci ancora trova il modo di fare amicizia.
Crescere in consapevolezza ti aiuterà a creare il tuo film da Oscar: sei più lucida, più presente a te stessa, più entusiasta, più rispettosa di te e dei tuoi bisogni, allontani noia e pigrizia (che ti portano a sentirsi inadeguata) e costruisci la sceneggiatura a tuo gusto!
Quindi quali sono le dimensioni su cui puoi agire per raggiungere maggiore consapevolezza?
- le tue credenze (cosa è importante nella tua visione del mondo e del lavoro? Cosa credi?)
- le regole che ti dai (che derivano dai tuoi valori)
- i tuoi punti di forza (che sono anche il tuo talento)
Su questi punti tornerò nelle prossime settimane per aiutarti a lavorarci singolarmente.
Ora però voglio lasciarti con domande che ti invito a riportare su un quaderno speciale, il Tuo Quaderno e a provare a rispondere. Potrebbe capitare che le risposte non arrivino subito ma non ti preoccupare. Annota la risposta che ti viene in mente e tornaci nei giorni successivi. Se dai tempo alla tua mente di elaborare vedrai che avrai maggiore chiarezza su cosa non sta funzionando e da dove partire per cambiare.
- Quali sono le tre paure più grandi che ti stanno impedendo di creare il cambiamento che desideri?
- Che cosa potresti raggiungere in campo professionale se non avessi queste paure?
- Se avessi ancora un paio d’anni da vivere cosa cambieresti subito della tua professione e della tua vita per essere felice?
Se ti va di condividere con me le tue riflessioni scrivimi a info@danilasaba.it. Ti aspetto settimana prossima per parlare delle tue credenze (che non solo quelle della tua cucina anche se mi piacerebbe chiacchierare anche di quello!).
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