13 Apr 5 cose che ho imparato aiutando le persone a preparare il curriculum
Nella mia vita ho visionato centinaia e centinaia di curriculum. Quando mi occupavo di selezione ne ho visti a bizzeffe, a qualcuno dei miei interlocutori mi sono anche permessa di dire che poteva decisamente essere migliorato ma non mi sono mai potuta spingere al di là di alcuni consigli. Oggi invece non solo ti do consigli ma ti aiuto proprio a rileggere la tua storia con nuovi occhi.
Di curriculum si parla, parla, parla e straparla. Alcuni lo amano, altri lo odiano. Alcuni dicono che è morto, altri dicono che serve ancora. Io oggi ti racconto quello che ho dedotto e sperimentato sul campo aiutando le persone a prepararne uno decente. Ecco qui le mie riflessioni:
- Il cv serve ancora. Esistono tantissimi articoli che cercano di demonizzarlo e di renderlo inattuale. Dal mio punto di vista ho imparato che è utile e gradito purché sia curato e non logorroico. Diverse mie clienti hanno ricevuto complimenti dai selezionatori per il cv preparato con me (bada bene… con me e non DA ME). E anche chi ti incontra in contesti informali e con cui tu provi a instaurare network il più delle volte ti dirà: ok. Mandami il tuo cv. A me è successo diverse volte. E’ una specie di biglietto da visita, qualcosa che serve per mantenere un contatto. Iniziamo a curarlo ed averne una versione moderna e all’avanguardia, breve ed esaustiva quanto basta. Non idolatriamolo, certo, ma non soprassediamo come se ormai non avesse più alcun valore.
- Il cv da solo non basta. Se credi che basti avere un cv superfigo per trovare lavoro sappi che non ti basterà. Tante mie clienti sono arrivate a me per rimettere a posto il cv ma mentre lo facevano hanno scoperto di avere bisogno di un focus anche su altri aspetti quali il network, la gestione dei propri contatti o delle loro emozioni! Se speri che rimesso a posto il cv, il lavoro sia già tuo, hai sbagliato di grosso!
- C’è ancora chi crede che il cv europeo sia il top. Ci hanno fatto credere che fosse facile prepararlo per il semplice fatto che ci hanno fornito un modulo pre-compilato da seguire pedissequamente. A questo si sono aggiunti enti pubblici e privati che ce lo vendono (ancora!) come il non plus ultra. Il punto è che quel modello non è mai piaciuto a nessuno e il risultato è che di noi c’è in giro uno stampato generico e spersonalizzante!
- Prendi appuntamento, anche, con i tuoi fallimenti (e questo è un bene!). Non ho ancora incontrato qualcuno che non percepisse almeno un’area “difficile” da raccontare. Si può trattare di una laurea interrotta alla tesi, di una dimissione frettolosa dettata dall’istinto oppure della scelta di lavorare con i genitori perché il lavoro era già lì pronto. Qualunque essa sia, ignorarla non serve. E non serve nemmeno flagellarsi in eterno. Rifare un cv è un momento opportuno per argomentare anche ciò che fino ad oggi ci è parso solo un fallimento e imparare a raccontarlo a dovere.
- Metti da parte la sindrome dell’impostore. Tante volte ho potuto sentire l’obiezione: “Non posso lodarmi da sola, mi devono lodare gli altri!” Niente di più sbagliato. Qui non si tratta di lodarsi ma piuttosto di riconoscersi realisticamente pregi e competenze. Il più delle volte siamo valutati su ciò che raccontiamo di ciò che sappiamo fare (non smetterò mai di ripeterlo!) Quindi si tratta di iniziare a riconoscersi qualità e questo fa paura! Porsi di fronte a se stessi è un lavoro di introspezione di cui non sempre siamo consapevoli quando mettiamo mano al nostro cv ma è il risultato migliore che avremo!
Alcune persone nel rifare il cv hanno detto di aver come vissuto un viaggio dentro la loro storia. Per me preparare insieme a qualcuno il cv è come fare un piccolo bilancio di competenze. Il feedback più bello che ricevo è: “finalmente questo cv parla di me!”.
Oggi non lo userai esclusivamente come avresti fatto dieci anni fa. Oggi si affiancano altri strumenti, i social, i network e tanti altri. Eppure prendere appuntamento con la propria storia ed imparare a raccontarla con efficacia resta a parere mio il primo tassello di una ricerca di lavoro seria e orientata al raggiungimento dei tuoi risultati. Indipendentemente da quanti cv poi distribuirai in giro per il mondo sarai Encantado de conocerla!
Alessia
Posted at 09:38h, 21 AprileConfermo, il CV in formato europeo è brutto da vedere, e inoltre, se chi lo compila non ha un minimo di capacità nell’uso dei programmi come Word, quando deve modificarlo/inserire qualcosa di nuovo si scompagina tutto, i font sono di altezze diverse e a volte pure di tipo diverso, e diventa ancora peggio!
Danila Saba
Posted at 09:40h, 21 AprileCara Alessia, la mia battaglia contro il cv europeo va avanti da anni! Eppure è ancora considerato da molti utile! Io personalmente lo detesto anche se purtroppo mi tocca tenerne una versione per lavorare con gli enti pubblici!