21 Lug Applica al tuo lavoro le 4 leggi della spiritualità
Di recente mi è capitato di trovarmi sott’occhio le 4 leggi della spiritualità indiana. Nel rileggerle ho pensato che potessero essere molto utili anche in campo professionale! In cosa possono aiutarci, soprattutto in questo periodo dell’anno? È un approccio molto zen e penso che sia molto appropriato per questo momento in cui siamo stanche morte, stressate, dobbiamo chiudere i lavori e non vediamo l’ora di fuggire in vacanza. Potremmo, sì, fuggire ma portandoci alcune domande molto utili e a settembre mettere in atto qualche strategia per risolvere alcune situazioni pendenti.
Va bene, te le dico subito così poi corri a preparare la valigia!
- La persona che arriva è la persona giusta
Il significato di questa legge è che nessuno arriva nella nostra vita per caso, tutte le persone che ci circondano e che interagiscono con noi, sono lì per qualcosa. Devono farci apprendere e avanzare in qualche modo. Lo so che ti viene l’orticaria solo a pensare che il tuo odioso capo serva a qualcosa! Invece prova a rendere tua questa legge riflettendo sulle persone che hai intorno.
Potrebbe darsi che tu sia in un ufficio “difficile” con un odioso capo oppure ti trovi in un gruppo di pari con cui ultimamente non sei in sintonia. Ecco, anziché continuare a dare la colpa agli altri prova a chiederti: questa persona che tanto mi da fastidio che messaggio mi sta portando? Magari è giunto il momento di definire bene i tuoi confini e quindi quella persona ti sta insegnando cosa non sei più disposta a tollerare. Oppure ti sta dicendo che i tuoi valori sono completamente diversi dai suoi e forse è il momento di cercare relazioni che siano più vicine a chi sei tu ora.
- Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta succedere
Questa legge dice che nulla di quello che succede nelle nostre vite sarebbe potuto avvenire in un altro modo. Non la condivido completamente perché credo nell’autodeterminazione delle persone. Tuttavia ti può essere di grande aiuto se sei una che sta sempre a guardarsi indietro e si avvita in ragionamenti del tipo “se avessi fatto diversamente nel 1820 oggi sarei felice”. Non sappiamo se quello che ti è accaduto sarebbe stato diverso nel caso in cui avessi posto in essere un’altra azione e, ad ogni modo, non possiamo mandare indietro le lancette dell’orologio. Possiamo solo imparare dai nostri errori e cercare di non ripeterli (piuttosto fanne di nuovi ma mai gli stessi!). Quindi metti da parte tutto il magone per qualcosa che non hai fatto come avresti voluto e poniti questa domanda: cosa posso fare di diverso oggi perché accada quello che vorrei accadesse? Cambia la prospettiva e inizia a vedere in ciò che è già accaduto uno strumento perché tu possa scoprire la tua vera te.
- In qualunque momento inizi qualcosa quello è il momento corretto.
La vita è adesso, come diceva il grande Baglioni. Questa legge mi piace molto perché stana i procrastinatori seriali! Se volessi leggerla applicata al lavoro penserei a te che attraversi la fase del “mi manca un pezzo”: non è ancora il momento, non ho le competenze, mi devo ancora formare e continui a rimandare un cambiamento che desideri. Ecco, questa legge è per te. Oppure sei la perfezionista, quella che se non è al top della preparazione non si smuove di un millimetro? Ecco, questa legge sta parlando anche a te. Cosa può insegnarci? Fatto è meglio che perfetto! Potrebbe esserti utile questa domanda: è possibile che il momento giusto per fare quella cosa che tanto desidero sia adesso?
- Quando qualcosa ha fine, ha fine.
In ambito lavorativo il senso potrebbe essere un po’ questo: le minestre riscaldate non sono mai molto appetitose. Hai presente quando sono due anni che ti dici che “abrevequalcosacambiamelo sento”? Stai attendendo la promozione, il cambio di mansione, il part time e nel frattempo l’azienda da segni di cedimento e tu non vuoi vedere che state andando a fondo. Ecco, questa è la legge per te! Se qualcosa è morente è poco utile continuare a far finta di non vederlo. Piuttosto inizia a porti questa domanda: cosa devo riconoscere e lasciar andare perché possa farsi nuovo spazio nella mia vita? Se qualcosa ha termine nelle nostre vite, è per la nostra crescita pertanto è meglio riconoscerne la fine e andare avanti arricchiti da quell’esperienza piuttosto che trovarsi poi in emergenza e accontentarsi di soluzioni provvisorie e inadeguate.
Trovo che queste leggi siano molto utili per fare il punto della situazione proprio a ridosso delle vacanze e magari portare con sé qualche spunto di riflessione utile per evolvere verso un lavoro e una identità che sia più tua.
Noi ci risentiamo a settembre. Il blog si prende una pausa e io pure! Avrei voluto fare anche un post sui libri da leggere ma vedo che on line ce ne sono tanti e molto interessanti. Ne ho scelto due che sono suggeriti da persone di cui ho molta stima. Spero possano esserti d’ispirazione!
Qui trovi i consigli della mia psicologa sarda preferita, Roberta Vacca. Mentre qui trovi quelli della mia amica Anna De Pascalis che di libri ne sa veramente tanto perché da anni lavora nel settore!
Anche io metterò dei libri in valigia ma ancora non ho definito quali, quindi te li suggerirò per il rientro in ufficio!
Buona lettura e buone vacanze!
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