06 Lug Che posto occupa il lavoro nella tua vita?
Capita che ti lamenti del tuo lavoro. Nessuno ti sta licenziando e forse non sei nemmeno vicina al burnout. Ogni tanto ti alzi al mattino, soprattutto in questo periodo estivo e non hai voglia di andare in ufficio, ma tutto sommato nessuno ti sta cacciando e non hai bisogno di trovare altro con urgenza. Lavori con il pilota automatico, tutto ripetuto, tutto uguale a se stesso, agisci meccanicamente come se tu non fossi lì, in ciò che fai. Vai avanti per inerzia più che per scelta.
C’è un modo per scoprire se sei in modalità “pilota automatico” oppure se semplicemente quella è la tua dimensione e va benissimo così.
Si tratta di interrogarsi sul peso che il lavoro ha al momento nella tua vita. Il peso che gli attribuisci corrisponde al vero significato che il lavoro ha per TE? Ripeto, per te! Tu solo puoi sapere se ciò che hai è veramente ciò che vuoi. Ciò che vuoi tu potrebbe essere ben diverso da ciò che vorrebbe tuo marito o tua madre per te. Ognuno di noi è fatto in modo diverso. Quindi per fare questa valutazione parti da una onestà verso te stessa e rivolgi solo a te la domanda sospendendo per un momento il giudizio.
Cosa significa? Significa che non esistono risposte giuste o sbagliate. Esiste la tua risposta. Quella che tu desideri per te, anche se potrebbe non coincidere con i valori e le idee delle persone che ti stanno intorno.
Possiamo attribuire al lavoro tre significati:
- Lavoro come impiego: lavoro per prendere lo stipendio e non sento il bisogno di sentirmi particolarmente coinvolta. Anche quando la situazione va male riesco a farmi scivolare addosso le situazioni. Quando tutto va bene, non ne traggo particolare giovamento. Il lavoro è uno strumento che uso per raggiungere qualcos’altro come ad esempio avere i soldi per viaggiare o comprarmi la casa dei sogni. La mia identità è decisamente oltre il lavoro.
- Lavoro come carriera: hai un forte desiderio di successo e di prestigio sociale. Sei attaccata appassionatamente al tuo lavoro e tendi a ricercare le conferme su te stessa proprio sul luogo di lavoro. Il lavoro per te è un mezzo per creare, esprimere, provare e glorificare te stessa. E questo ti fa sentire appagata. Tu sei il centro del tuo mondo e senza la carriera ti sentiresti a metà.
- Lavoro come vocazione: senti che il lavoro per te è una chiamata ad un progetto più grande, come se ci fosse un destino che ti spinge in quella direzione. Cerchi nel lavoro una realizzazione che va oltre la professione e alimenta la tua realizzazione spirituale.
In quale di queste categorie ti riconosci maggiormente? Cosa è per te il lavoro?
Maslow diceva
“ Sapere ciò che vogliamo non è la norma. E’ una conquista psicologica rara e difficile”.
Mi piace questa frase perché è incoraggiante. Se ancora non sai cosa sia il lavoro per te oppure non ci hai mai riflettuto su, sappi che sei in buona compagnia proprio perché la strada verso la consapevolezza è lunga. Tim Clark aggiunge una quarta categoria, nella quale sento di rientrare anche io e che forse nel mondo del lavoro attuale è diffusa. O, addirittura, desiderata!
Il lavoro come realizzazione. Ossia, il lavoro è ritenuto importante perché può essere legato ad interessi e passioni, ma non diventa una vocazione totalizzante. E’ uno spazio di costruzione del proprio progetto professionale perché con esso si da un contributo al mondo e spesso la prima gratificazione che si cerca non è economica. Il lavoro diventa importante perché desidero che sia un luogo dove io agisco e creo, ma non ne sono soggiogata. E’ uno spicchio della mia vita, importante e non totalizzante. Tuttavia sento il bisogno che corrisponda ai miei valori e alla mia visione del mondo.
Queste categorie possono sovrapporsi e tu puoi cambiare idea e posizione nel corso della vita. Può capitare che inizi un lavoro spinta solo dal desiderio di un impiego, ma poi con il passare del tempo senti necessità di un maggiore senso. Ed allora il lavoro diventa vocazione o realizzazione. Esistono le sfumature e non ci sono posizioni giuste o sbagliate ma ci sono le TUE POSIZIONI.
Il mio invito, in queste ultime settimane prima delle ferie, è proprio quello di domandarti cosa significhi per te il lavoro. E, cosa ben più importante, in quale misura il tuo lavoro attuale combacia con le tue convinzioni sul vero senso della tua vita.
Ecco, sapere cosa significa il lavoro per noi ci consente anche di guardare alla nostra realtà attuale e chiederci se il lavoro che possediamo è ciò di cui abbiamo bisogno oppure se è il caso di orientarci verso nuove soluzioni. Mentre ti interroghi su questi aspetti, è importante ricordare che:
- Il nostro modo di vedere il lavoro cambia con l’età e con le esperienze di vita che facciamo
- Non esiste un unico significato del nostro lavoro
- La vita offre diverse forme di appagamento, legate al lavoro o meno
- Non è il lavoro a definirci a meno che non siamo noi a volerlo
Tu hai il potere di identificarti o meno con ciò che fai. Spesso nello spezzare il ghiaccio fra due persone la domanda che si fa è “che lavoro fai?” come se dovesse definirci solo quello. Invece no, non è detto. A meno che non sia tu a volerlo. Lo scrittore Leil Lowndes suggerisce un altro tipo di domanda: come impieghi la maggior parte del tuo tempo? Ed io aggiungerei: ti sta bene la risposta che ti sei data?
Cerca la tua risposta senza paura e senza vergogna. Solo tu la conosci e puoi metterla in atto. E quando lo avrai fatto, il pilota automatico sarà definitivamente disinserito.
Ilaria
Posted at 00:09h, 07 LuglioSpunti sempre molto interessanti nelle tue newsletter! Grazie!