28 Feb Chi ci pensa alla mia formazione?
Ripeto spesso questa frase ai miei clienti: “Chi non si forma, si ferma”. Rappresenta uno dei miei motti. Rappresenta uno stile di vita. Sì, perché la formazione è uno sprono alla crescita, al miglioramento delle competenze, che può fare la differenza sia per te che per l’azienda per la quale lavori.
Sia che tu voglia puntare più in alto all’interno della tua azienda attuale, sia che tu voglia fare sempre meglio ciò che già fai, la chiave di volta te la darà la formazione che, unita alle competenze che già hai, costituisce il tuo plus. Chi si impegna a superare i propri limiti e a rafforzare abilità e talenti, trarrà grandi soddisfazioni professionali, in qualsiasi direzione decida di andare.
Diciamoci la verità: a tarpare le ali della nostra esigenza di formazione e di crescita, spesso sono proprio i nostri datori di lavoro che faticano a comprendere l’utilità di investire sulla formazione dei loro dipendenti. Soprattutto nei periodi di crisi capita che la prima riduzione dei costi sia proprio in questa area (insieme agli investimenti pubblicitari). La formazione, infatti, non sempre è tangibile e ciò porta le aziende a non poterne sempre pesare i vantaggi nell’immediato. Risultato: si tagliano i costi di formazione nella falsa convinzione che siano soldi mal spesi. Oppure la si riduce alla sola area tecnica, la più misurabile di tutte. Inoltre, in alcuni contesti, si teme che la formazione conceda al dipendente un’arma impropria (in quel caso… fuggi subito da lì!) da utilizzare per chiedere aumenti o per guadagnare spazio.
In un mercato sempre più competitivo, disporre di risorse che, grazie alla formazione continua, riescono a “fare centro” prima e meglio degli altri, è una mossa strategica che tutti i boss dovrebbero compiere. Ma di fatto questo avviene solo nelle aziende più illuminate.
La conseguenza di questa situazione è che tante persone smettono di formarsi in attesa di un cambio di mentalità interna che porti ad investire su di esse. Il punto, invece, è che la formazione è una forma di capitalizzazione di sé. Io non sono il ruolo che ricopro in azienda, sono molto di più! E se non decido io per prima di investire nella mia formazione, in fondo in fondo a rimetterci sarò solo e sempre io.
Talvolta è difficile comprendere questo concetto. La logica (e anche la gastrite nervosa) ci portano a pensare che se il capo non sostiene le spese, perché dovrei farlo io? Mi pagano già poco e poi mi toccherà “regalare” la mia competenza a qualcuno che su di me ha deciso di non investire. Eh no! Sia mai!
Invece, nel 2019 inverti questo circolo vizioso! Guardati allo specchio e ragiona da Professionista quale sei e non da Ruolo Aziendale. Decidi un’area di interesse e diventa la migliore in quel campo. E quando sarai diventata la migliore vai dal tuo capo e chiedi l’aumento o il ruolo che vorresti ricoprire. E se ti rispondesse picche sarai comunque pronta per affrontare il mercato del lavoro con una competenza maggiore, con più indipendenza, con più certezze. Ti posso assicurare che il tuo capo lo lascerai di stucco.
E sai perché? Perché con la formazione:
- Acquisisci nuove conoscenze e competenze all’avanguardia rispetto al tuo ruolo e ai competitors.
- Metti il naso fuori dall’azienda e comprendi cosa sta accadendo fuori. A dispetto di quanto ti vogliono far credere) potresti scoprire che c’è un mondo di opportunità là fuori.
- Colmi alcune lacune che al momento potrebbero farti sentire fuori mercato e di fatto tenerti legata emotivamente e fisicamente alla tua azienda, anche se oramai la odi. Come se avessi la percezione di non poterti levare da lì.
- Sviluppi un talento che fino ad oggi hai tenuto chiuso nel cassetto e ne fai il tuo reale valore aggiunto per cui qualcuno sarà disposto a pagare e darti ciò che vuoi.
- Acquisisci consapevolezza di ciò che già sai fare e potenzi le tue competenze nell’area in cui sei solita lavorare e che nel tempo hai date per scontate. Si chiama consapevole competenza.
Ti sembrano delle ragioni sufficienti? Non bastano la volontà e l’impegno per restare competenti nel tempo. In un mondo che corre alla velocità della luce è necessario avere gli strumenti più adatti per fare bene il proprio lavoro e mantenerli efficaci nel tempo.
ok, ti ho convinta. Ma come decidere su cosa formarti? Gli step che ti suggerisco sono questi:
- Fai un’analisi dei tuoi bisogni e dei tuoi vincoli. Siccome di solito la lingua batte dove il dente duole, ascolta il tuo lamento dell’ultimo mese e saprai subito su cosa ti piacerebbe migliorare (se avessi più padronanza dell’inglese, se conoscessi quel programma, se sapessi parlare in pubblico, allora sì che farei faville!)
- Scegli la modalità che ti piace di più. Formarsi non vuol dire investire migliaia di euro per fare il master alla Bocconi quando il tuo budget non te lo consente. Significa anche solo frequentare un corso on line, partecipare ad un seminario, approfondire lo studio di un testo, entrare in un network di persone qualificate. Insomma, niente scuse! Trova la tua modalità preferita e inizia da subito.
- Valuta bene che obiettivo vuoi raggiungere e che risultati intendi ottenere. Fare un corso di cucito è interessante, ma se al momento non migliora la tua competenza professionale, lascia perdere, perché rischierebbe solo di confonderti. Scegli in base alla funzionalità.
- Scegli il formatore che fa per te. In un mondo che propone la qualunque, abbi cura di capire che tipo di persona vuoi intercettare. Chi fa formazione trasmette una parte di sé e del suo sistema valoriale quindi, se vuoi stimoli efficaci, scegli un corso gestito da persone di cui condividi la mission e lo stile. Ti farai un gran regalo.
Quindi, chi si occupa della tua formazione? L’onere e l’onore è tuo. Per ritrovare lungimiranza, visione a medio e lungo termine e rendersi capaci di cavalcare il cambiamento smettendo di fossilizzarsi solo per ripicca verso qualcuno.
Non possiamo più limitarci a gestire lo status quo. Assumiamoci il rischio di essere un po’ più imprenditori nell’anima, anche quando siamo dipendenti nel corpo.
D’altronde, cosa significa che “Chi non si forma, si ferma”? Significa che non cresce. E in natura, tutto ciò che smette di crescere, inizia lentamente a morire. E noi vogliamo vivere, giusto? Bene, raccontami quale sarà la tua prossima area di formazione scrivendo a info@danilasaba.it. Ti racconterò su cosa mi sto formando io al momento!
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