Prendere la decisione giusta

Prendere la decisione giusta

“Ai più importanti bivi della vita, non c’è segnaletica” diceva Ernest Hemingway. Un dato di fatto che dimentichiamo quando poi, nel quotidiano, ci troviamo a dover prendere decisioni.  

Ad esempio, capita anche a te che passino settimane o mesi durante i quali ti senti affannata perché non sai che strada prendere e continui a rimandare la decisione? E quando pensi di aver finalmente deciso una volta per tutte, qualche elemento ti fa tornare sui tuoi passi e continuare ad esitare? Capita. lo so!

Talvolta ti blocca la paura di fallire, talvolta la tua stessa mania di perfezionismo. Fatto sta che finisci per trascinarti e non decidi mai creando un effetto “avvitamento” sulle tue difficoltà e contribuendo ad alimentare il disagio.

Lavoro spesso, con le mie clienti, sulla capacità di prendere decisioni funzionali al proprio percorso. L’esigenza, il più delle volte, è essere sicure che sia la scelta giusta. I temi possono essere di vario tipo: decidere di cambiare atteggiamento in ufficio, scegliere che corso frequentare, indagare su quale sia la professione ideale, imparare a dire no e via dicendo. La capacità decisionale assume una posizione di rilevante importanza in tantissimi aspetti della quotidianità!

Ci sono alcune frasi che mi capita di ripetere, che sono in realtà i miei mantra personali riguardo al tema, e che penso possano essere utili per dare una prima inquadratura nel prendere decisioni efficaci e funzionali:

  1. Sicuro è morto, insieme a Tranquillo.  Se aspettassimo di avere la sicurezza al 100% resteremmo a bocca asciutta per decenni.  Anche perché, diciamoci la verità, l’unica cosa di cui possiamo essere certi è che un giorno passeremo a miglior vita! Tutto il resto, cara, è in continuo divenire. Quindi inizia ad entrare nell’ottica che rimandare in attesa di scovare l’ennesima prova, non risolverà il tuo problema.
  2. Rimandare una decisione è di per sé una decisione. (Questa non è mia, ma di Frank Barron). Insomma, non possiamo continuare a scappare. Se pensi che stando ferma non succeda niente, ti sbagli. Anche non scegliere è una scelta e produce i suoi effetti (ad esempio lasciare tutto così com’è oggi per continuare a sentire il tuo lamento domani).
  3. Decidere è recidere. Questa frase so che è d’impatto e spesso spaventa, ma non possiamo pretendere di scegliere senza generare conseguenze. Dobbiamo farcene una ragione: non passeremo inosservate. I nostri passi genereranno rumore e sarà quasi impossibile giocare all’equilibrismo perfetto nel quale salvare capra e cavoli. Qualcuno proverà disagio, qualcuno non capirà, qualcosa diventerà altro.

Posti questi primi concetti, possiamo ragionare insieme su come fare, operativamente, per analizzare una situazione che ti sta a cuore e sulla quale non sai ancora prendere posizione. E decisione sia!

Uno degli strumenti che puoi utilizzare si chiama “tecnica della bussola” (che essendo io un GPS non potevo esimermi dal proporti!).

Una tecnica in due fasi: domande e soluzioni. La prima parte consiste nel rispondere a 5 domande che è utile porsi ogni volta che vogliamo prendere una decisone importante. Prendi carta e penna e rispondi per iscritto (so che non è semplice, ma ti farà un gran bene!):

  1. Da dove vieni? Qui non ti si chiede il tuo paese di origine, ma piuttosto il tuo background, gli eventi che ti hanno portato ad essere ciò che sei. Cosa ha segnato il corso della tua vita? Questa domanda serve a riprendere contatto con la parte più profonda di te che ha un ruolo di primaria importanza nell’aiutarti a decidere. D’altronde se la decisione fosse di poco conto non avresti bisogno di metodi e l’avresti già presa. Quindi prova a segnare le tappe essenziali della tua vita e cosa ti ha aiutato a decidere in quei passaggi.
  2. Cosa è veramente importante per te? Indica quattro cose alle quali non vorresti mai rinunciare nella tua vita, senza le quali la vita non sarebbe la stessa. Sono i tuoi 4 punti cardinali che non puoi trascurare nelle tue scelte. Sono i tuoi must have.
  3. Chi conta veramente nella tua vita? Quali sono le persone che possono (e vuoi che lo facciano) realmente influenzare le tue decisioni, persone che ascolti e di cui ti fidi (non vale dare retta al capo pazzo o la nonnina centenaria che non ragiona più!). Persone che scegli di ascoltare e non che devi subire.
  4. Cosa ti trattiene? Ti sarà capitato di non decidere perché qualcosa ti tratteneva. Può trattarsi di una persona o una situazione che ostacola, qualcosa di cui hai paura o che non vuoi affrontare. Prova a scriverla per imparare ad affrontarla.
  5. Cosa ti motiva? Allo stesso modo, ci devono essere aspetti della nuova situazione in cui ti troverai che ti motivano, ti rallegrano, ti ispirano, che trovi stimolanti o attraenti. Scrivi anche questi. Ti saranno d’ispirazione anche fra qualche giorno quando la motivazione potrebbe calare.

Questa prima parte dell’esercizio aiuta a fare un po’ di brainstorming e comprendere profondamente il contesto nel quale ti muovi e quali elementi condizionano (positivamente e non) le tue scelte. Dopo aver chiarito le cose veramente importanti della tua vita, è giunto il momento di prendere la tua decisione.  A questo proposito, la tecnica della bussola ci offre sei linee d’azione.

Prima di tutto, scrivi in poche righe il problema che hai e la decisione che devi/vuoi prendere.

Dopo di che illustra alcune possibili soluzioni seguendo lo schema che ti propongo qua sotto. Per ogni punto riporta per iscritto la possibile soluzione che ipotizzi:

  1. La soluzione che ti affascina. Qual è la soluzione che più ti convince, quella che ti rapisce completamente? Se in passato hai seguito il tuo istinto e hai avuto successo, se ami le nuove esperienze e le persone per te importanti ti sostengono, allora ci sono buone probabilità che questa sia la via giusta per te. Se ciò che ti spinge è più forte di ciò che ti trattiene, procedi!
  2. La soluzione che hai sempre sognato. A volte questo tipo di scelta non comporta il percorso più semplice, ma potrebbe essere quello che corrisponde alle tue aspirazioni, ai tuoi valori e al tuo sistema di credenze. Per scegliere questo tipo di soluzione, è necessario avere una forte motivazione dato che richiederà dei sacrifici. Non è detto che questa sia la strada che più ti affascina (quindi potrebbe non coincidere con la soluzione 1), al contrario potrebbe essere insidiosa ma corrispondere ai tuoi valori. È la strada che alla domanda 5 ha acceso in te il desiderio di percorrerla.
  3. La soluzione più razionale. Cosa dicono le persone di cui vi fidate, coloro che normalmente prendono decisioni prudenti e logiche? Se questo fattore è determinante per te e desideri ridurre il livello di rischio per mantenere una certa sicurezza, questa potrebbe essere la strada migliore. Ma ricorda anche che la decisone è tua e di nessun altro. E che bisogna prestare particolare attenzione a che le scelte fatte su suggerimenti altrui siano anche nostre (e condivise) nel profondo.
  4. La soluzione più comune. Ci sono persone che hanno bisogno di nuovi stimoli per sentirsi vive e appagate. Altre invece si trovano bene nel continuare a camminare lungo lo stesso percorso apportando qualche piccolo cambiamento ma senza grandi stravolgimenti. Se sulla strada che stai percorrendo si trovano le persone che contano realmente per te, se qui trovi i tuoi valori, allora questo può essere il cammino giusto. Non ti rimane quindi che andare avanti.
  5. La soluzione meno comune. Se ti senti oppressa dalla noia, se sei scesa a compromessi troppe volte su ciò che conta per te, se stai impazzendo allo stato attuale delle cose, può darsi che sia giunto il momento di fare un importante cambio di rotta. È giunto il momento di avventurarsi lungo un nuovo cammino, consapevole di dover affrontare paure e rischi Questa consapevolezza ti sprona comunque ad imboccare questa nuova strada perché al momento non ti senti realizzata.
  6. La via del ritorno. A volte la soluzione non è quella di andare avanti, ma tornare indietro e ridisegnare gli obiettivi. Basta regolare i conti con il passato e poi si può ricominciare. Senza sensi di colpa e con responsabilità. Se la motivazione di un tempo è svanita, se ciò che ti aveva spinto a intraprendere questo percorso non c’è più, è opportuno fermarsi e tornare sui propri passi. La nuova esperienza fatta non è un fallimento ma ti sarà di grande aiuto nel valutare gli elementi fondanti della tua capacità decisionale.

Ti sembra di avere qualche elemento in più per decidere? Tengo a precisarti che la tecnica della bussola non è matematica. Serve a guardare la tua decisione da diversi punti di vista per capire quale di questi per te in questo momento è più importante. Infatti, potrebbero esserci più risposte corrette (nel senso che danno risposta al tuo quesito di partenza) ma tu ne privilegerai comunque una più di tutte o ne creerai una settima unendone alcune. Quella sarà la tua soluzione allo stato attuale.

L’obiettivo è smuoverti dal punto morto nel quale ti trovi ora. La parte interessante della tecnica della bussola è che permette di mettere tutto nero su bianco prima di prendere una decisione.

E se dopo aver scritto tutto ti sentissi più confusa?  Smetti di pensarci per qualche giorno.

Alcune ricerche suggeriscono che distrarsi dalla decisione da prendere per un po’ di tempo e ritornarci poi con la mente fresca possa aiutare a fare la mossa giusta. E ricorda che la decisione perfetta non esiste. Qualsiasi strada tu decida di intraprendere proverai sempre un po’ di malinconia, sensazione di perdita e forse anche dispiacere, ma questo non significa aver fatto la scelta sbagliata (decidere è recidere, ricorda!)

Come diceva un mio caro amico tanti anni fa

“Le decisioni importanti della vita non si prendono mai in piena luce ma nel chiaro-scuro della tua libertà”

Buona scelta! Se vuoi confrontarti con me riguardo una scelta importante che devi fare scrivimi a info@danilasaba.it

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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