storie di successo

Un calcio nel didietro ti salverà!

Fuori piove, piove, piove. Questa è un’estate anomala ed è facile cadere in stati che vanno dalla nostalgica malinconia del sole alla più cupa “depression”. Io però sono certa che non possa piovere per sempre, meteorologicamente e metaforicamente parlando.

Quindi voglio proprio oggi inaugurare questa sezione del blog nella quale racconterò storie di donne che sono riuscite a superare gli ostacoli, donne che nonostante le difficoltà, la paura, gli apparenti limiti, hanno trovato le risorse e la determinazione di inseguire quel lavoro dei sogni. Storie di donne “normali” che hanno saputo creare un’opportunità persino da un bel calcione ricevuto nel didietro.

Quando ho preso la decisione di gestire un’attività in proprio, mi sono ritrovata, in un freddo giorno di gennaio, da sola a casa mia faccia a faccia con la mia passione. Bello, direte voi! Certo, bellissimo… finalmente avevo la possibilità di creare il lavoro dei miei sogni, come da anni me lo immaginavo. Ma… mi mancavano letteralmente le mie colleghe. Sentivo l’esigenza di una rete di relazioni con cui confrontarmi, da cui ricevere suggerimenti, a cui dare il mio contributo. Sono andata avanti per qualche mese così, concentrata sulla mia attività più che sulle relazioni, fino a che ho incrociato la Rete al femminile nella quale ho potuto incontrare, prima virtualmente e poi personalmente, donne come me che hanno deciso di fare il salto verso la libera professione.

E quando dico “donne come me” intendo proprio donne con momenti up e momenti down, dubbi e certezze, gioie e dolori! Che meraviglia! Mi sono subito sentita a casa!

E proprio lì ho conosciuto Berenice che giusto il giorno dopo sarebbe andata da un importantissimo cliente a proporgli il suo progetto. Era impaurita, dubbiosa, confusa e felice, come direbbe Carmen Consoli. Quindi, quando girando sul suo blog ho trovato il racconto di tutto ciò che Berenice ha passato prima di arrivare a quella confusa felicità, ho pensato che la sua storia fosse un esempio di SPERANZA, di DETERMINAZIONE, di SUCCESSO, di INCORAGGIAMENTO per tutte quelle donne che sono impantanate nella loro insoddisfazione professionale.

Berenice ha deciso di lasciare il suo lavoro perché esasperata dal suo capo, il “Grande Demente” come lei lo descrive:

Da tempo avevo una consulenza part time in un posto che ormai detestavo a causa del Grande Demente, un uomo di grande ignoranza e supponenza che aveva trasformato il mio lavoro in una frustrazione unica. Da mesi mi stavo muovendo, anche mentalmente, per andare via e lui sapeva.

La nostra amica resiste stoicamente fino a che un giorno il suo capo le propina una scenata un po’ troppo fuori dalle righe e lei prende coscienza del fatto che

Meglio pane e cipolle – pensavo come un’eroina di Cime Tempestose – che continuare a rodermi il fegato e a odiare il mio lavoro, che altrimenti amerei.”

Così, incoraggiata e sostenuta dai suoi cari abbandona il Grande Demente e il suo lavoro, non senza paure, come possiamo ben immaginare. Senza avere, al momento della scelta, altri lavori sotto mano.

“Così sono ripartita, arrabbiata, ferita, stanca di vivere in un Paese così dove i cretini prepotenti comandano sempre. Ma decisa ad andare avanti con grinta, a usare il calcio in culo appena preso per emanciparmi da una situazione di stallo e frustrazione.

Di notte mi capitava di svegliarmi in preda all’ansia, con il terrore di non farcela. Di giorno cercavo di agire: ho dato un’accelerata al sito, ho cercato di chiarirmi le idee e un pomeriggio, mentre fissavo la mia agenda vuota della settimana, ho sollevato il telefono per propormi a una grande azienda che sapevo aveva delle mie referenze positive. Con la consapevolezza di poter contare solo sulle mie forze ho pensato che dovevo propormi lasciando da parte le insicurezze, perché nessuno mai sarebbe venuto a cercarmi per propormi un lavoro su un vassoio.

Dalla telefonata è nato un incontro, una trattativa commerciale che temevo di non saper gestire, e poi un contratto di un anno. Ora ho tanto lavoro e sto cercando di dare il massimo, ho finalmente un sito professionale e sto imparando a considerarmi una professionista, senza paracadute

Una storia a lieto fine! Come ce ne sono tante, per fortuna! Anche se nessuno ce le racconta perché preferiscono farci credere che non si può cambiare la realtà, che non si deve credere ai propri sogni ma solo accontentarsi di ciò che si trova, che la crisi e la disoccupazione totale gravano come una spada di Damocle sulla nostra testa. Vogliono che il nostro cuore e il nostro cervello cadano in un sonno profondo.

Ed invece questa storia ci insegna ben altro! Come Berenice stessa ci racconta:

“Dobbiamo imparare a credere in noi stesse, a non farci offuscare dalle insicurezze. La nostra determinazione è sufficiente a far crollare il castello di carte di tanti Grandi Dementi.”

Questa è la lezione che lei ha imparato. Ma tra le righe del suo racconto io ne vedo tante altre. Tre in particolare sono molto importanti:

  • Il lavoro non bussa alla porta. A meno che tu non ti chiami Michelle Obama dovrai muoverti se vuoi cambiare qualcosa di cui non sei soddisfatta!
  • E’ necessario un network: di sostegno, una rete amicale, un gruppo di pari ed anche una rete di relazioni che ti avvicinino al tuo scopo, ti incoraggino e ti mostrino strade alternative
  • Non mi stancherò mai di ripeterlo, il coraggio, prima o poi, paga.

Se vuoi leggere il bellissimo racconto di Berenice, lo trovi per intero qui.

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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