Il segreto per leggere nel pensiero del selezionatore

Il selezionatore ha molti meno segreti di quanti tu creda. Le domande che si pone, quando ci stai davanti, sono sempre le stesse: può fare questo lavoro? Farà questo lavoro? È adatta a fare questo lavoro?

Ti sembra che siano tre modi di chiedere la stessa cosa? Apparentemente queste tre domande sembrerebbero molto simili. In realtà si distinguono per i contenuti di approfondimento che richiedono. In un colloquio di lavoro saranno esaminate tutte e tre separatamente. Dal quadro che si creerà dipenderà il buon esito del tuo colloquio.

Quali sono i contenuti d’indagine di ogni area?

  • PUÒ FARE QUESTO LAVORO? Le domande di approfondimento di quest’area mirano a rilevare capacità, conoscenze, obiettivi raggiunti in passato e potenziale di apprendimento. In altre parole cerca di capire se sei capace tecnicamente di svolgere un determinato ruolo e, qualora ti mancassero alcune competenze, se hai le risorse per apprendere il nuovo velocemente.
  • FARÀ QUESTO LAVORO? C’è una netta differenza fra il poter fare e il volere fare un determinato lavoro. Infatti, puoi avere tutte le competenze che servono, ma non essere interessata, ad esempio, al ruolo proposto. Quindi in quest’area di indagine ricadono tutte le domande che sondano il tuo interesse per l’azienda specifica, per la posizione offerta e per il settore in cui l’azienda opera. Inoltre ci si domanderà se tu abbia vincoli, non dipendenti dalla tua volontà, che potrebbero impedirti di svolgere quel lavoro. Ad esempio, potresti avere un genitore anziano da assistere oppure non avere la macchina per raggiungere quella zona industriale (pur essendo molto interessata al ruolo!).
  • È ADATTA? In questa fascia rientrano tutte le domande che riguardano il tuo SAPER ESSERE. Ossia, puoi avere tutte le competenze tecniche, puoi essere interessata alla posizione offerta e all’azienda nella quale andresti a lavorare, ma sarai anche adatta a ricoprire quel ruolo? Si sondano le caratteristiche personali legate alle capacità comunicative, relazionali, organizzative, i tuoi interessi, i tuoi valori, come ti presenti.

Se intersechiamo queste tre aree con quelle di cui avevo parlato in questo articolo (CAPACITÀ – MOTIVAZIONE – RELAZIONI – VINCOLI) abbiamo un quadro chiaro di come gestire un colloquio.

Prova ad analizzare le domande che ti sono state rivolte più frequentemente e a capire quale di queste aree volevano indagare. Sapere qual è l’intento del selezionatore nel porre specifiche domande ti sarà molto utile per fornire risposte adeguate! In particolare per allineare le tue caratteristiche e capacità ai bisogni della azienda per cui ti candidi (ovviamente sempre che il ruolo ti interessi!)

Ti riporto alcuni esempi per capirci meglio:
domande del selezionatore

 

Ora sbizzarrisciti a capire se quella domanda tanto strana che ti è stata posta, rientri in una di queste categorie oppure sia solo una follia di un selezionatore inesperto! Leggi nel suo pensiero! E preparati uno schema mentale che ti consenta alla prossima selezione di catalogare immediatamente la domanda e fornire una risposta vincente.

In bocca al lupo!

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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