19 Gen Obiettivi e desideri coincidono? Solo se parti dai secondi
Ti è capitato di fissare obiettivi che una volta raggiunti si sono rivelati insoddisfacenti?
Oppure hai mai provato la sensazione di programmare a gennaio 10 obiettivi e a febbraio non ricordarli nemmeno più? Come nasce questa dinamica e cosa possiamo fare per definire obiettivi talmente soddisfacenti per noi da riuscire a conseguirli prima e a goderne?
Questo meccanismo si sviluppa perché spesso passiamo all’azione prima di individuare la nostra guida interiore, chi vogliamo essere, quale focus vogliamo mantenere nel tempo.
Infatti, prendere coscienza di se non significa conoscere a menadito il lungo elenco di competenze possedute e porsi gli obiettivi più sfidanti di quelli di un supereroe. E’, soprattutto, esplorare in profondità i sentimenti, le emozioni, i valori che ci costituiscono e che ci piacerebbe si materializzassero maggiormente in questo nuovo anno.
Succede anche sul lavoro. Sei davvero sicura che il tuo obiettivo debba essere cambiare azienda? Prima di spammare le caselle e-mail di tutti i tuoi contatti Linkedin fermati e rifletti su cosa ti spinge al cambiamento. Cosa cerchi veramente? Appagamento? Maggiore riconoscimento? Più comunicazione? Vuoi sentirti più ricca? Non è detto che per raggiungere quella sensazione sia necessario cambiare lavoro automaticamente! Potrebbe essere utile definire, piuttosto, cosa significa per te sentirti più appagata (riconosciuta, comunicativa ecc) e, solo dopo, valutare come questa emozione/desiderio si possa raggiungere con azioni quotidiane.
Le domande che ti pongo sono quindi: cosa vorresti provare, con precisione e in maniera prevalente durante il nuovo anno? Come ti vuoi sentire per la maggior parte del tempo? Quali sono le emozioni che vorresti la facessero da padrona?
Sarà proprio grazie a questa consapevolezza profonda che sarai in grado di mantenere la tua motivazione quando qualcosa non va come vorresti ed essere capace di capire per tempo se stai andando in una direzione che non vuoi affatto. Paradossalmente sarà proprio ponendo il focus sul tuo interno che guarderai con più lucidità all’esterno.
Ti sto invitando a lasciarti ispirare, a dare spazio all’intuizione e alla creatività anche se di lavoro fai l’impiegata contabile e sei poco avvezza a strumenti “creativi”.
Quali sono le attività di riflessione che porto avanti io? Come si fa a comprendere quali siano i nostri desideri? Come si individuano le emozioni che vogliamo provare?
Io utilizzo due metodi. Quello principale da qualche anno è INDIVIDUARE LA MIA PAROLA GUIDA cercando di definire di cosa sento il bisogno di essere in tutte le aree della mia vita. L’anno scorso è stata “organizzazione” perché avevo bisogno di sentirmi ordinata, di provare la sensazione della consapevolezza del mio tempo e del mio spazio. Di fronte ad una scelta importante mi sono (quasi) sempre domandata: quale delle soluzioni mi fa sentire più organizzata? E’ un faro che illumina il punto dove stai camminando.
Quest’anno la mia parola dell’anno è: LIBERTA’. Che per me è un po’ il contrario della parola dell’anno scorso. Nel 2016 avevo bisogno di ordine, pianificazione, spazio da riempire e da gestire bene. Quest’anno invece sento il desiderio di uscire fuori dal seminato, sperimentare il nuovo, lasciar andare alcune visioni che non mi appartengono più, coltivare una versione di me un po’ più leggiadra e più vicina alla mia vera natura, prendere le cose che vengono con più leggerezza.
Come la declino nel quotidiano? Ad esempio nel mio lavoro utilizzerò maggiormente i video per farmi conoscere e per conoscerti. Questo strumento mi fa sentire free perché lascia spazio alla parte di me più sfidante, più desiderosa di cimentarsi in imprese al di là del solito margine e al di là della paura di non piacere a tutti. Nel self care ho deciso di proseguire con il jumping, uno sport che mi fa sentire leggera e che sprigiona le mie energie come succede ai bambini quando saltano senza freni sui tappeti elastici (molto wild per una inquadrata come me!)
Per individuare la mia parola ho utilizzato il corso di Ilaria Ruggeri che sarà ancora disponibile fino al 21 gennaio quindi se vuoi seguire questa strada… affrettati!
A questo si aggiunge un lavoro specifico sui DESIDERI intesi come sensazioni che voglio provare in questo 2017. Anche questo parte dalla definizione di ciò che vuoi provare prima ancora di ciò che vuoi fare. Prima definisci come ti vuoi sentire e dopo quali sono le azioni che può mettere in atto nella tua vita per iniziare a sentirti così. Questa è la teoria di Danielle La Porte che ha creato percorsi specifici (in inglese) per chiarire questo aspetto. Se hai difficoltà con l’inglese c’è (finalmente!) Lisa Martiniello che ti aiuta con i suoi corsi in italiano e che a febbraio sarà anche a Torino vis a vis. Io per quest’anno attendo il suo corso per definire i miei Core Desired Feeling (ci vediamo lì?). Ho una mezza idea ma mi piace potermi confrontare e condividere anche con altre persone questo pezzo di percorso.
Quando avrai chiaro come ti vuoi sentire, perché vuoi quello che vuoi… sarà molto più immediato individuare i tuoi obiettivi e perseguirli! La prossima settimana parliamo proprio di come definire gli obiettivi in maniera efficace. Intanto aspetto i tuoi commenti. Conosci già la tua parola guida? Hai avuto una illuminazione mentre leggevi? Raccontala nei commenti!
Pingback:I 7 errori più frequenti quando pianifichi gli obiettivi - Danila Saba
Posted at 11:28h, 15 Dicembre[…] CREDERE CHE SIANO SCOLPITI NELLA PIETRA. Gli obiettivi si CAMBIANO. Puoi avere fatto anche il miglior goal setting possibile ma siccome la vita è un continuo divenire potrebbe capitare che l’obiettivo che ti sei data ad inizio anno, ad aprile non sia più così prioritario. Non accanirti nel perseguirlo ad ogni costo per dimostrare che sei coerente ma piuttosto impara la lezione, cerca di comprendere perché hai sbagliato la tua priorità e dopo di che passa oltre. Ridefinisci e riprendi il cammino. Abbi il coraggio di lasciar andare ciò che non funziona. Esercizio: se hai già dei dubbi su questo punto vai a rileggere un mio vecchio post che parla di desideri. […]