Cambiare convinzioni per cambiare lavoro

Abbiamo parlato dell’importanza di diventare consapevoli di se stessi per trovare il lavoro giusto. Oggi, con un passo avanti, ci focalizziamo sulle tue credenze e le tue convinzioni e sull’importanza di conoscerle per togliere qualche freno alla tua ricerca di lavoro.

 

Qualsiasi cosa accada nella tua vita, il tuo cervello si pone 2 domande:

  • Sto provando piacere o dolore?
  • Cosa devo fare per evitare dolore o per provare piacere?

Per rispondere a queste domande, nell’immediato, ci basiamo sul sistema delle credenze, che abbiamo già costruito nel tempo tramite generalizzazioni. Le generalizzazioni sono molto utili perché mi evitano di ricominciare ogni volta da zero qualsiasi azione. Ad esempio, è grazie alle generalizzazioni che io posso guidare l’auto senza concentrarmi ogni volta come facevo alla prima lezione di scuola guida. Tutto avviene in automatico senza che io me ne renda conto!

Quindi, il tuo sistema di credenze è sostenuto dagli schemi che negli anni hai creato in risposta agli eventi e ti sostiene nella quotidianità. In quest’ottica, le convinzioni sono un senso di certezza riguardo un concetto. E’ un concetto che IO SENTO SIA VERO, quindi una cosa logica che io aggancio ad una sinestesia.

Il punto di decisione è, di fatto, un’emozione. Noi decidiamo con la parte limbica del cervello. Poi la spieghiamo con la parte logica. Più forte è una convinzione e più i neuroni sono in funzione non per logica ma per emozione.

Se credi, ad esempio, che “l’ottimismo è il sapore della vita” (cit.) non è perché ci hai ragionato con la logica ma perché nel tempo hai creato generalizzazioni “sentendo vero” questo concetto.

Da dove arrivano le nostre credenze? Arrivano dalla famiglia, dal contesto sociale e dalle religioni. Molte convinzioni sono nate e cresciute prima che fossimo consapevoli del loro impatto sulla nostra vita.

Ragioniamo per convinzioni anche in ambito lavorativo. Potrebbe darsi che tu senta di aver fallito da qualche parte, che qualcuno continui a sgridarti per qualcosa e tu ad un certo punto inizi a credere che potrebbero aver ragione, che forse per qualche motivo sei sbagliata. Non appena questa convinzione sarà in te, si svilupperà per diventare una convinzione autorealizzante.

Le criticità, quindi, nascono quando si posseggono convinzioni che ci limitano e ci impediscono di mettere in campo il nostro potenziale! Una mia cliente ha creduto per tanto tempo di non essere un buon architetto perché il suo capo la svalutava in continuazione tanto da farle credere che per lei non ci fosse speranza! Quando ha cambiato lavoro e incontrato un leader (anziché un capo autoritario) ha scoperto di essere portata e addirittura talentuosa nel suo settore! E quando lei stessa ha iniziato a crederci è migliorata ogni giorno di più.

Tutte le nostre azioni sono il risultato delle nostre convinzioni. Prova a pensare quale impatto possano avere nella tua ricerca di lavoro!

Quali sono le tue convinzioni circa il lavoro? Ora ti elenco quelle che sento di frequente e che sono depotenzianti:

  • La mia zona è depressa
  • Non ho abbastanza competenze per ricollocarmi
  • Non sono all’altezza della situazione
  • Non ho studiato l’inglese quindi sono fuori mercato
  • Sono troppo vecchia
  • Se mi fossi laureata!
  • Sono pigra
  • Lavoro non ce n’è
  • Ho troppa paura di cambiare
  • Forse va bene per gli altri ma non per me
  • Non ho mai saputo cosa voglio davvero

Tu hai già avuto il piacere di conoscere le tue convinzioni limitanti? Prova a vedere se ti ritrovi nella classificazione di Robert Dilts, secondo il quale ne esistono di 3 tipi:

  • Sentirsi senza speranza: convinzione che l’obiettivo desiderato non sia raggiungibile nonostante le proprie capacità. Ciò che faccio non ha importanza e non farà la differenza. E’ fuori dal mio controllo. Io sono la vittima.

Esempio 1. Potrei anche migliorare ma tanto nessuno se ne accorgerà mai perché le aziende in Italia non funzionano proprio

Esempio 2. Vivo in una zona depressa e senza aziende quindi non c’è posto per me

  • Sentirsi impotenti: la convinzione che l’obiettivo desiderato è possibile ma non si è capaci di raggiungerlo E possibile per gli altri ma non per me. Non sono abbastanza bravo o abbastanza capace.

Esempio 1: vedo i miei ex colleghi avvocati che si lanciano in imprese titaniche mentre io non sono abbastanza coraggiosa per fare lo stesso.

Esempio 2: lo so che il network è importante per cercare lavoro ma non sono così frizzante come alcune persone che conosco quindi sono inefficace.

  • Non sentirsi degni: la convinzione di non meritare di raggiungere gli obiettivi desiderati perché si è fatto o non si è fatto qualcosa. E’ il famoso e diffuso senso di colpa. Io sono fallita, sono un caso a parte, non merito di essere felice o in buona salute. C’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato in me e mi merito la sofferenza.

Esempio 1: vorrei cambiare lavoro ma bisogna accontentarsi perché sono già fortunata ad averne uno. Non posso lamentarmi!

Esempio 2: sono la pecora nera in famiglia e ho già dato troppe sofferenze con le mie scelte quindi ora è meglio che io stia ferma altrimenti mia madre starebbe troppo male.

Il punto più importante è che una convinzione di questo tipo può diventare «profezia che si autodetermina» e interferire con gli sforzi e le abilità a cui una persona può ricorrere per guarire o per migliorare.

Come puoi iniziare a cambiare queste convinzioni se scopri che non sono funzionali al raggiungimento dei tuoi obiettivi professionali?

  • Osservati e annota in quale area, delle tre sopra, si concentrano le tue convinzioni limitanti. Individua quali siano quelle che ti ripeti più spesso e scrivile su un quaderno.
  • Prova a trasformare la frase seguente

Fino ad oggi “avevo” creduto a….. (convinzione limitante) e questo mi “era” servito per proteggermi da (paura che si nasconde dietro la tua convinzione)………….* Ora ho deciso di credere che …… (convinzione potenziante che sostituisce la credenza precedente) e so che questa nuova convinzione mi fa ……..

Esempio: Sono convinta che sia molto pericoloso manifestare le proprie emozioni.

“Fino ad oggi AVEVO creduto che fosse pericoloso manifestare le proprie emozioni e questo mi ERA servito per proteggermi dalla paura di sentirmi vulnerabile. Ora ho deciso di credere che posso manifestare le mie emozioni salvaguardando la mia sicurezza e so che questa convinzione mi fa sentire bene e sto cambiando a partire da adesso”

  • Usa il tempo al passato per definire una convinzione che non vuoi più ed il presente per disegnare il comportamento che vuoi attuare. Questo aiuta il tuo cervello a confinare nella “stanza” del passato ciò che non vuoi più e a mettersi in moto nel presente per portarti verso il luogo che invece desideri.

Questi sono i primi passi che puoi compiere sulla strada della consapevolezza di se. Trova il coraggio di tirare fuori la convinzione che ti sta facendo restare dove sei e prova a lavorarci. Se non ti va di lavorarci da sola possiamo lavorarci insieme. Contattami e cerchiamo la soluzione più adatta a te!

La magia è credere in noi stessi. Se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa.

Johann Wolfgang Goethe

 

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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