30 Mar Del talento e del perché non lo possiamo ignorare a lungo
Sabato scorso, al Circolo dei Lettori, abbiamo parlato di talento portando a casa tante storie di talenti fioriti e di talenti maltrattati. Dagli interventi delle persone presenti è emerso un aspetto importante: trascurare i propri talenti nuoce gravemente alla salute. Esattamente come il fumo.
Mi stupisce sempre il fatto che questo sia un tema caro a tutte le età pur se spesso bistrattato e negato. Io stessa ne ho già parlato in un altro post.
Al Circolo, in aula c’era una donna dall’aria buona, intelligente ed ironica che per tutto il tempo del mio intervento ha annuito, sorriso e comunicato con me attraverso il suo sguardo vivace e indagatore. Alla fine dell’incontro, quando lascio spazio agli interventi, lei ha raccontato di essere una comica che è riuscita, sfruttando il suo talento, ad arrivare allo Zelig Off. E ha aggiunto di essersi fermata di fronte ai giudizi delle persone intorno a lei che le dicevano che “ormai è tardi per avere successo, sei troppo sciancata, sei diventata troppo grassa ecc.”. E lei, con gli occhi tristi, spiegava di aver accantonato il suo sogno e con esso la sua gioia. E di aver finito per diventare ciò che le dicevano: troppo grassa e troppo acciaccata (aveva con se una stampella).
Questo perché il nostro talento è talmente nostro che se tentiamo di negarlo lui ci restituisce disperazione! Quella chiamata rifiutata ritorna puntualmente e, di solito, torna sotto forma di crisi. È capitato anche a te? Un talento negato non si polverizza nel nulla. Non riesci a polverizzarlo! Lui cercherà di uscire nuovamente e se tu continui a negarlo finisci per stare peggio di prima, anche se quando hai scelto di accantonarlo ti sembrava la decisione più equilibrata!
Quella donna, di cui nella confusione non ho potuto sapere nemmeno il nome, è andata via dal Circolo con una nuova speranza. Felice di avere visto altre persone che, pur avendo rinunciato come lei a qualcosa, erano accomunate dal desiderio di riprendersi ciò che è loro di diritto (e un talento lo è!).
Quella donna, che fino al suo arrivo allo Zelig Off aveva vissuto il paradigma ESSERE-FARE-AVERE e quindi grazie al suo modo di essere qualcuno era riuscita a fare alcune attività ed avere successi, all’improvviso si è ritrovata in un paradigma opposto, quello dell’AVERE-FARE-ESSERE. Ossia se non hai alcune caratteristiche (nel suo caso se non hai la magrezza o la totale salute fisica) non ha senso che tu continui a fare questo lavoro! Molla. Non potrai mai più essere una comica.
E invece sì, cara Sconosciuta. Io credo che tu possa tornare ad esserlo. E sai perché? Perché tu lo sei già. Tu non hai mai smesso di esserlo. Hai una completezza che è già dentro di te! Lo sei sempre stata fin da bambina quando facevi sorridere i tuoi amichetti. E continui ad esserlo perché in quei tuoi cinque minuti di intervento hai fatto ridere tutti noi pur raccontando la gravità della tua sofferenza. Sei già completa. Non hai da colmare alcun vuoto perché l’ingrediente lo avevi già, dalla notte dei tempi.
Non importa se quel talento potrà trovare la stessa applicazione che aveva quando lo hai abbandonato. Ciò che conta davvero è ritrovargli un posto nella tua vita. Vale la pena insistere per comprendere quali applicazioni pratiche possa trovare da ora in avanti, quali possibilità ci sono alle quali forse non hai ancora mai pensato.
Torna alla ricerca di ciò che sei sempre stata. Riprendi il tuo Viaggio dell’Eroe e restituisci al mondo quella tua ironia, quella leggerezza, per diventare veramente umana!
Io, nel mio piccolo, spero solo di rincontrarti.
No Comments