Non hai tempo? Raccontane un’altra!

Al Circolo dei Lettori, sabato scorso, ho parlato di gestione del tempo e di multitasking all’interno del percorso “Taglio e Cucio la vita che vorrei”

Tendiamo a considerare il nostro tempo sotto due aspetti: il tempo cronologico che utilizziamo per classificare un ipotetico scorrere, lungo la linea del tempo, del nostro passato, presente e futuro e il tempo psicologico che è la percezione che noi abbiamo dello scorrere del tempo e dell’utilizzo che ne facciamo.

È molto probabile che prevalga il tempo psicologico perché non è semplice annullare l’azione dei filtri percettivi individuali. È per questo che azioni che ad alcuni sembrano interminabili per altri durano pochi secondi pur avendo la stessa durata in termini temporali. Ed anche a livello di percezione individuale un’ora trascorsa in coda alla posta non pesa per noi come un’ora trascorsa a bere un caffè con un amico caro.

Quindi, il tempo è una convenzione sociale e siamo noi a costruirlo e ad attribuirgli importanza. Se possiamo considerare il tempo come uno stato mentale siamo noi a crearne la percezione. Quindi non serve continuare a ripetere che NON HAI TEMPO per fare quella cosa a cui tieni (cambiare lavoro? Iniziare il nuovo hobby? Trovare l’amore?) perché tanto dipende da te. Basta scuse!

Tutto ciò ha un risvolto positivo: tu puoi modificare, dilatare, riempire e svuotare il tuo tempo se impari a comprenderne il valore che ha per te e a rimuovere i limiti che tu stessa hai creato!

Il contenuto ed il peso che tu decidi di attribuire al tuo tempo è molto più importante dell’apprendere semplici tecniche della sua gestione. Sì, perché possiamo parlare di Legge di Pareto o di Matrice del tempo di Covey, ma se non abbiamo la consapevolezza di quello che per noi è importante non andremo da nessuna parte! Continueremo a desiderare giornate di 48 ore senza concludere nulla. Qualsiasi tecnica per essere applicata ha bisogno di persone che ne comprendano l’utilità e abbiano interesse profondo per quella soluzione!

Per questo motivo ci sono alcuni check su cui puoi lavorare per gestire meglio il tuo tempo:

  • Che valore attribuisci al tuo tempo? Magari a parole dici che il tuo tempo vale tantissimo, ma poi nella pratica non riesci a dire di no a nessuno e le tue esigenze vengono sempre per ultime. Così finisce che non riesci mai ad iniziare quel corso di yoga che ti farebbe stare meglio perché all’ultimo minuto qualcuno ti chiede un favore a cui non sai dire no. E poi ti racconti di non avere tempo… Punto di partenza è quindi vedere la corrispondenza fra ciò che credo e il modo in cui poi agisco.
  • Quali sono le tue aspettative rispetto al tuo tempo? Ossia: quali contenuti dovrebbe avere per te una giornata ben gestita? Bada bene, non ti sto consigliando di aggiungere impegni in più purché riportino l’etichetta “It’s time for me”. Non si tratta di creare una to do list che porti il tuo nome giusto per mettere a tacere la coscienza. Si tratta piuttosto di razionalizzare e di potare i rami secchi che si portano via il nutrimento della pianta del tuo tempo. Stabilire limiti non è sinonimo di egoismo, anche se probabilmente qualcuno intorno a te lo penserà. Ti serve per imparare a non sprecare il tempo e a distribuire le ore della tua giornata con il giusto equilibrio che tu stessa hai deciso!
  • Liberati dal multitasking. Per sentirci più produttivi ci siamo abituati a fare dieci cose contemporaneamente e crediamo che ciò ci consenta di essere percepiti come maggiormente efficienti ed efficaci. In realtà la qualità di ciò che fai peggiora e finisce per farti sprecare tra il 20 e il 40% in più del tuo tempo. Non siamo in grado di concentrarci su più cose, ma siamo convinti di saperlo fare. Forse riprendere a fare le cose una alla volta ci farà scoprire un tempo più pieno e vissuto!
  • Goditi un sano dolce far niente. L’ossessione del rendimento, che svalorizza ogni attimo di “inutilità” e di “silenzio” ci allontana dalla consapevolezza di chi siamo e di dove stiamo andando lasciandoci talvolta senza fiato e senza la capacità di decifrare ciò che ci accade perché troppo impegnati a pensare al domani.
  • Non confondere “importante” e “urgente”. Spesso chi percepisce di non essere padrona del proprio tempo confonde queste due grandezze. In un’epoca in cui tutto sembra urgente e spesso lo è per qualcun altro (il capo, la mamma, i figli!) ci dimentichiamo di definire con chiarezza cosa è importante. Non tutto ciò che è urgente, infatti, è anche importante. Vale in ufficio, ma anche nella vita! Continuare a seguire sempre e solo le urgenze ci fa vivere in perenne stato di emergenza e genera ansia e insoddisfazione. L’importanza è soggettiva. Definisci la tua e seguila. Non c’è giusto o sbagliato.

Questo mese ho riflettuto a lungo sulla dimensione tempo, ne ho parlato anche in newsletter. E’ un tema a me caro e mi rendo conto che tutto è legato all’uso che ne faccio e se credo che sia un uso adeguato alle mie esigenze. Ogni tanto faccio questo check anche io perché siamo immersi in questa continua e folle corsa per cui ho bisogno di fermarmi e chiedermi se ciò che sto facendo corrisponde a ciò che desidero. Per questo motivo ho iniziato, proprio qualche giorno fa, un corso di fotografia e mi sono dedicata al giardinaggio (pur essendo notoriamente un pollice marrone). Mi sono accorta che ultimamente il mio tempo era dedicato solo al lavoro (che amo certo… ma la vita ha bisogno di equilibrio). Ed ora sono soddisfatta. Almeno per qualche mese. J Poi la mia dose di inquietudine tornerà alla carica. E tu come ti poni rispetto al tempo? Hai qualche bella strategia da raccontarci? Sai cosa è davvero importante per te?

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

4 Comments
  • Sonia
    Posted at 12:53h, 27 Aprile Rispondi

    Il TEMPO è il nome dell’influenza di quest’era.
    Il mio pensiero in merito è che da quando la tecnologia è stata alla portata di tutti, si è creduto che si avrebbe avuto più tempo.
    La verità è che questo E’successo.
    Ma abbiamo avuto paura.
    Così è nato il multitaskig, non solo nell’uso della tecnologia e collegati, ma soprattutto siamo stati grandi ad applicarlo nei contesti quotidiani.
    Generando un turbine di concetti confusi, ma così rassicurante. Il caos che ci porta a dire “non ho tempo” è rassicurante.
    Questo è come la vedo io.
    Il tuo post mi piace molto.
    Da un pò medito sui punti analizatti.
    Da un pò, appena posso, lì metto in pratica.
    Eh sì, tutto è molto più bello.
    Ciao Danila.

    • Danila Saba
      Posted at 13:09h, 27 Aprile Rispondi

      Bellissima osservazione Sonia! Un caos rassicurante da un lato e che ci spegne dall’altro! È una scelta quotidiana quella che dobbiamo fare. Ogni giorno ricordarci che vale la pena uscire dal caos e ritrovarsi. Grazie!

  • Livia
    Posted at 15:16h, 27 Aprile Rispondi

    Ciao Danila,
    spesso è utile parlare del rapporto tempo/energia.
    Sono entrambe risorse limitate che dobbiamo imparare a gestire al meglio.
    Magari il tempo per mezz’ora di yoga lo si trova anche ma se si dedica 14 ore al lavoro quello che manca alla fine è l’energia.
    Quindi è fondamentale (come mi hai insegnato tu!) trovare la nostra scala di valori e priorità per poi declinarle nel quotidiano gestendone anche l’investimento a livello di tempo.
    Grazie per i tuoi articoli, ti seguo sempre!

    • Danila Saba
      Posted at 15:29h, 27 Aprile Rispondi

      Esatto! Infatti noi attribuiamo spesso urgenza al lavoro definendo come accettabile che si stia 14 ore al lavoro! Quando invece scopriamo il concetto di importanza allora ci rendiamo conto di come sia possibile distribuirlo meglio! Grazie a te Livia!

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