5 cose che dovresti fare dopo un colloquio di lavoro

Quando cerchiamo lavoro spesso consideriamo il colloquio un punto di arrivo. Una volta sostenuto è come se vivessimo la pace dei sensi. Non ci resta che aspettare…

E aspettiamo…. aspettiamo… aspettiamo… convinti di non poter fare di più. Invece, il colloquio è solo una tappa della nostra ricerca. Non è la meta. Proprio per questo motivo si può imparare a gestire al meglio il post colloquio di modo che, nel tempo, diventi una tacca del nostro successo professionale. Anche quando un certo colloquio nello specifico non andrà come desideravamo.

Quali sono i passi utili da compiere dopo un colloquio di lavoro? Io ti consiglio questi:

  • ANNOTARE I DETTAGLI. Il colloquio può essere la tua prova sul campo. Testa la tua capacità di sostenerlo e usalo per fare auto-critica. Spesso non ci fermiamo a riflettere su come lo abbiamo condotto perché tendiamo a colpevolizzarci per ciò che non ha funzionato. Soprattutto quando ci accorgiamo che quella tal cosa potevamo dirla meglio o che quel dettaglio non lo abbiamo raccontato. Non è utile colpevolizzarsi, ma piuttosto fare autoanalisi per non ripetere gli stessi errori. Non mi stanco mai di ripetere che durante un colloquio si viene valutati sulla capacità che abbiamo di raccontarci. Imparare dagli errori è la mossa più vincente che tu possa fare per non buttare via il tuo tempo. Annota le domande che ti hanno posto, soprattutto quelle che ti sono sembrate scomode. Valuta se hai risposto come avresti voluto e decidi come risponderai la prossima volta che ti verranno poste. L’immagine che è passata è quella che volevi davvero comunicare?
  • SEGNARE IL NOME DEL TUO CONTATTO. Spesso sosteniamo un colloquio e non sappiamo nemmeno con chi lo abbiamo fatto! Magari sappiamo il suo ruolo, ma non ci ricordiamo il nome. Invece il nome del tuo esaminatore è uno scalino del tuo network (e sai quanto è importante, giusto?). Quando non si viene scelti per una posizione, non è detto che sia perché ti hanno bollato come incapace o inadeguata (come tendi a pensare tu…). Spesso si tratta solo di non essere adatte per quella specifica posizione. Tuttavia potresti essere piaciuta al selezionatore e tornerà utile mantenere con lui i contatti. Dopo un colloquio in azienda tu diventi una conoscenza diretta per loro e questo è a tutt’oggi la forma più efficace per farsi conoscere. Sanno chi sei, le tue competenze e il tuo potenziale. Potresti utilizzare questo percorso in un secondo momento contattando direttamente il selezionatore se si aprisse un’altra posizione interessante in quell’azienda. Chiedi il biglietto da visita e poi chiedi il contatto su LinkedIn. Professionale e determinata.
  • SCRIVERE UN BREVE MESSAGGIO. E qui starai facendo la faccia schifata e pensando che tu non sei una ruffiana. In realtà se scrivi un breve messaggio al selezionatore (sempre che tu abbia svolto il punto 2!) nelle 24 ore successive al colloquio aiuti la sua memoria e hai la possibilità di dimostrare maggiormente il tuo interesse. Ricorda che noi acquistiamo fiducia nell’altro per “familiarità”. Diventa familiare più che puoi. Ringrazia per il tempo dedicato e sottolinea ciò che ti interessa porre in evidenza della tua candidatura (dopo la riflessione che avrai fatto al punto 1)
  • INCASSARE IL RIFIUTO: ricorda sempre, sempre, sempre che non stanno valutando la tua persona. Non stai sostenendo un colloquio per sapere se andrai all’inferno o in paradiso. Si valutano le tue competenze in linea con quella specifica azienda e quella specifica posizione in quel periodo storico aziendale (pensa che livello di dettaglio!). Quindi, non fare l’offesa e non iniziare la scalata alla montagna del pessimismo cosmico. Ricorda che anche il selezionatore ha le sue rogne da gestire, come dicevamo qui e tra queste non vi è dare giudizi morali su di te.
  • NON STARE AD ASPETTARE. Spesso quando un colloquio ci sembra andato bene e lo abbiamo pure sostenuto in un’azienda che ci piace un sacco, tendiamo a interrompere la nostra ricerca in attesa di risposta. È come se spegnessimo i nostri radar e non captassimo più offerte e opportunità. Nulla di più sbagliato! I processi di selezione si considerano conclusi solo quando firmi un contratto. Prima di allora ricorda che possono passare mesi tra il tuo colloquio e un’eventuale risposta. E questo spesso è dovuto a motivi che non riguardano te, come ad esempio un manager che non è in sede e non può occuparsi delle fasi successive della selezione. Oppure può capitare che il tuo colloquio sia andato stra-bene ma si decida di utilizzare una risorsa interna! Quindi, riprendi subito la tua ricerca perché l’occasione giusta potrebbe essere altrove, ma tu non la vedi perché concentrata sull’esito di quel colloquio.

Insomma, in definitiva un colloquio è una grande opportunità anche quando va male. Ti permette di esercitarti, di prepararti , di testare il tuo racconto professionale, la sua coerenza e autenticità e ti consente di arrivare super-preparata all’occasione dei sogni, il Colloquio che andrà a buon fine! Se inizi a vivere con questa leggerezza e contestualizzi i tuoi colloqui all’interno di un progetto più ampio, sono sicura che il risultato che cerchi non tarderà ad arrivare!

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

2 Comments
  • Sonia
    Posted at 12:25h, 01 Giugno Rispondi

    Ciao Danila, molto utile e soprattutto interessante anche solo come lettura.
    Mi piace.

    • Danila Saba
      Posted at 12:30h, 01 Giugno Rispondi

      Grazie Sonia! Diffondiamo la cultura del “colloquio a nostro vantaggio”

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