Introversione? Se la conosci non ti uccide.

Guardi con un misto d’invidia e ammirazione quelle persone capaci di entrare subito in relazione con chiunque? Hai anche tu il famoso collega capace di portare avanti le sue teorie nelle riunioni anche di fronte ai grandi capi della tua azienda? Da bambina avevi paura a sperimentare le cose nuove?

Benvenuta nel mondo degli introversi. Un mondo che sarebbe anche molto bello ma che tendiamo a demonizzare perché la nostra società ci considera come persone chiuse, timide e talvolta pure psicopatiche. E dico “ci” perché mi metto anche io in questa categoria.

Ho imparato da adulta che timidezza e introversione sono caratteristiche differenti. Chi è introverso non necessariamente è anche timido. Ho creduto per anni di essere una persona timida fino a quando non ho compreso che forse il termine “riservata” mi descriveva meglio. Ho creduto per anni a qualcosa che io stessa mi sono raccontata! Un modo per giustificarmi del fatto di non essere alla loro altezza, all’altezza della giovialità e apertura perenne degli estroversi!

Sì, perché diciamocelo francamente: per anni il nostro mondo è stato un mondo per estroversi. La società è sempre stata costruita a loro misura. Il mondo è di questi “leader nati”, che attraggono seguaci in modo naturale e senza alcuno sforzo, che si presentano carismatici e affascinanti. Mentre il povero introverso è spesso definito solo ed incapace di relazioni. L’introverso in ufficio è quello che se c’è tanta confusione alla macchinetta del caffè, preferisce tornare e prenderlo da solo; è quello che parla con una persona alla volta e che si prepara mille volte il discorso da fare al suo capo.

Per un lungo periodo si è pensato che estroverso = bene, introverso = male. Abbiamo vissuto (e in parte ancora viviamo) un senso di frustrazione perché siamo diversi dai “fighi” dell’ufficio e vorremmo emularli. Il rischio è altissimo: la perdita della propria identità. A questa situazione si aggiunge l’aggravante che nel nostro paese sembra molto più frequente cercare di eliminare i difetti delle persone anziché andare a ricercarne i pregi e valorizzarne la crescita! Insomma, una salita pazzesca!

In realtà l’introversione (come l’estroversione) è una caratteristica come avere i capelli biondi o castani. Non c’è un colore migliore dell’altro. Ci sono colori che si sposano con altre caratteristiche personali. E soprattutto, ci sono le sfumature di colore. Allo stesso modo, potresti essere introversa ma avere alcune caratteristiche dell’estroversa. Diciamo che dobbiamo imparare a conoscere la nostra ricetta.

Sia introversi che estroversi hanno pregi e difetti, punti di forza e di debolezza. L’introverso si troverà magari a dover migliorare la sua abilità a conoscere persone nuove, ma avrà dalla sua una capacità di ascolto e di coltivare relazioni profonde che l’estroverso non ha. Oppure se un leader introverso deve esercitarsi nel divenire più comunicativo, un leader estroverso deve esercitare il controllo delle emozioni e degli impulsi, perché questi aspetti sono ugualmente importanti per una buona leadership.

Un estroverso potrebbe non essere sempre adeguato al contesto. Ad esempio la sua capacità di prendere decisioni a caldo e senza riflettere più di tanto potrebbe rivelarsi pericoloso di fronte ad alcune scelte aziendali da farsi. Per questo in ufficio sono utili ed indispensabili entrambe le categorie: se si vuole mettere a punto una strategia o risolvere problemi complessi ci si affiderà alle doti dell’introverso mentre se si vogliono organizzare riunioni o eventi aziendali è meglio rivolgersi ad un estroverso.

Quindi, smettila di credere che non ci sia spazio per te in azienda. Smettila di vestire i panni altrui ed inizia a valorizzare la tua identità. L’importante è imparare a conoscersi e utilizzare una modalità di comunicazione che sia congeniale. Altrimenti la tua quotidianità diventa difficile come entrare in un vestito che non è della tua taglia.

Per essere pratici: se fai fatica a esporre faccia a faccia le tue posizioni, valuta di scrivere una email piuttosto che tentare un vis a vis che potrebbe rivelarsi catastrofico o, peggio ancora, tacere per sempre! Oppure se vuoi condividere un progetto a cui stai pensando da tempo non fermare il tuo collega nel bel mezzo del corridoio iniziando a vomitare parole (e sperando che finisca presto!) ma piuttosto fissa con lui un momento preciso in cui gli parlerai e prepara la tua scaletta. Avrai ottenuto i tuoi risultati usando le tue caratteristiche personali. E sentendo dentro di te un profondo rispetto per te stessa.

Per stare bene al lavoro dovremmo entrare nell’ordine di idee per cui il modo di essere e di lavorare è personale: non ce n’è uno migliore di un altro e le persone vanno messe a loro agio nelle situazioni ambientali più adeguate, affinché il lavoro possa essere svolto nel modo più proficuo e arrivino i risultati sperati (per tutti!).

Certo, questo discorso andrebbe fatto anche ai manager attuali che spesso sono estroversi e pensano che anche tutti gli altri debbano esserlo. Ma d’altro canto, ognuna di noi è chiamata in modo personale a modificare il suo piccolo pezzettino. Soprattutto per abbandonare quel senso di frustrazione e abbracciare una giornata lavorativa più serena e felice.

Quindi, inizia a vedere la tua introversione come una opportunità per mettere in luce i tuoi pregi. A me vengono in mente questi:

  • Capacità d’ascolto fuori dal comune
  • Capacità di lavorare da solo e quindi in autonomia (sia operativa che strategica)
  • Capacità di prepararsi con cura e nel dettaglio (odi improvvisare? Sfrutta questa caratteristica)
  • Capacità di riflettere prima di agire
  • Capacità di tacere quando necessario
  • Capacità di andare al sodo senza troppe chiacchiere

E poi aggiungi a questa lista le tue personali! Se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio due libri molto utili:

Ti saranno utili per capire meglio questa tua dimensione. Se invece vuoi lavorare su te stessa e la tua introversione in sessioni one to one, scrivimi e ci lavoriamo insieme! Essere felici e introversi si può, parola di introversa doc!

Danila Saba
info@danilasaba.it

Aiuto le donne a raggiungere il benessere professionale che meritano attraverso scelte consapevoli, intenzionali. Supporto le aziende che vogliono raggiungere il benessere organizzativo e veicolare i cambiamenti mantenendo.

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